Una svolta inattesa per il caso di presunta violenza sessuale su minore che aveva allarmato la comunità locale di Vallo della Lucania nei mesi scorsi. La Procura, per mezzo del sostituto procuratore Antonio Pizzi, ha richiesto l’archiviazione per il 70enne, originario di Celle di Bulgheria, inizialmente accusato di violenza sessuale pluriaggravata ai danni della figlia tredicenne della sua compagna.
Il motivo che ha portato a questa richiesta è l’ipotesi della Procura che l’uomo possa essere stato vittima di un elaborato complotto. L’episodio contestato risaliva ai primi giorni del Natale 2024, in un’abitazione di Vallo della Lucania, quando la madre della minore denunciò l’abuso, affermando che il fatto fosse stato colto sul fatto dalla sorella maggiore. La vicenda aveva innescato l’intervento delle forze dell’ordine e il trasporto della minore al pronto soccorso dell’ospedale “San Luca”.
Parallelamente all’indagine per violenza sessuale, il 70enne aveva presentato una dettagliata denuncia-querela alla Guardia di Finanza di Sapri. L’uomo sostenne di essere stato drogato, derubato e ricattato.
Secondo la sua versione, la sera del 30 dicembre gli sarebbe stato offerto un bicchierino di limoncello contenente sostanze stupefacenti, ipotesi confermata dagli esami clinici effettuati all’ospedale di Sapri che rivelarono la sua positività alla cocaina. Al risveglio, l’uomo dichiarò di aver scoperto il furto di contanti, telefono, documenti e, soprattutto, della carta di credito.
Il complotto, sempre stando alla ricostruzione dell’uomo, non si sarebbe limitato al furto del rateo pensionistico, ma avrebbe incluso la richiesta e l’ottenimento di un mutuo da 30.000 euro addebitato sul suo conto.
La parte più grave, tuttavia, riguarderebbe il ricatto: dopo essere stato ridotto in stato d’incoscienza e denudato, sarebbero state scattate fotografie compromettenti con la minore al suo fianco. Queste immagini sarebbero state usate, in un primo momento, per estorcergli denaro. Al suo rifiuto, l’uomo sarebbe stato accusato del reato di violenza sessuale.
La querela del 70enne, che chiama in causa la compagna e le due figlie per calunnia e accesso abusivo a sistema informatico, ha portato a una scissione del procedimento.
Il PM Pizzi, ritenendo fondate le riserve sulla dinamica degli abusi, ha chiesto l’archiviazione per il 70enne riguardo all’accusa di violenza sessuale.
Contemporaneamente, il fascicolo relativo alle ipotesi di calunnia e sottrazione indebita di denaro è stato trasferito alla Procura di Salerno, competente per i reati informatici, per far luce sull’accesso abusivo al conto corrente e l’accensione del mutuo.
Il PM ha inoltre trasmesso la documentazione al Tribunale per i Minorenni, ipotizzando un concorso nel delitto di calunnia anche a carico della minorenne. Il caso si trasforma così in un complesso intreccio giudiziario che, lungi dall’essere chiuso, promette nuovi e drammatici sviluppi.