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Parrucchieri ed estetisti: esame di abilitazione, nuove figure e sanzioni più alte. Cosa prevede il DDL e cosa cambia per il Cilento

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 21 Agosto 2025
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Un’analisi giornalistica della proposta di riforma presentata in Senato: percorsi formativi, “diritto di poltrona”, nuove professioni riconosciute e impatto su saloni e centri estetici della provincia di Salerno.

Il contesto: un comparto diffuso anche nel territorio cilentano

Acconciatori ed estetiste rappresentano un pezzo significativo dell’economia di prossimità: attività capillari, spesso a conduzione familiare, che generano occupazione stabile nei centri urbani e nei piccoli comuni. La spinta a riformare la disciplina di settore arriva dopo anni di richieste su aggiornamento dei percorsi formativi, contrasto all’abusivismo e riconoscimento di nuove specializzazioni emerse negli ultimi decenni.

Cosa prevede il nuovo DDL: esame per tutti e sanzioni più severe

Il disegno di legge (DDL) presentato al Senato introduce un esame di abilitazione obbligatorio per esercitare le professioni di parrucchiere ed estetista. L’accesso all’esame avverrebbe tramite diverse vie: un percorso formativo biennale o triennale da circa 900 ore; un anno di esperienza qualificata a tempo pieno in impresa del settore; tre anni di esperienza lavorativa (dipendente, collaboratore familiare, socio lavoratore o titolare); oppure un anno dopo l’apprendistato. In parallelo si prevede un inasprimento delle sanzioni contro l’esercizio abusivo: da 5.000 a 50.000 euro per chi opera senza abilitazione; da 3.000 a 10.000 euro in caso di requisiti mancanti. Possibile anche la sospensione da uno a due anni nei casi più gravi.

La proposta interviene inoltre su due aspetti sensibili: il rafforzamento delle certificazioni e la definizione di programmi di studio aggiornati (cosmetologia, chimica di base, anatomia e fisiologia, apparecchi elettromeccanici per uso estetico, elementi di marketing). La gestione dei corsi e degli aggiornamenti resterebbe in capo alle Regioni, che dovranno garantire offerta formativa e standard minimi omogenei.

Il DDL introduce anche il cosiddetto “diritto di poltrona”: i titolari potranno concedere in affitto postazioni o cabine a professionisti abilitati, nel rispetto di requisiti strutturali, igienico-sanitari e assicurativi. Una misura pensata per favorire flessibilità organizzativa e collaborazione tra operatori, mantenendo elevati livelli di qualità e sicurezza per i clienti.

Nota: il testo è attualmente un disegno di legge; prima di entrare in vigore dovrà completare l’iter parlamentare e, in seguito, essere attuato anche con norme regionali.

Nuove figure riconosciute: professioni già diffuse entrano nel perimetro

La riforma propone il riconoscimento formale di attività oggi molto praticate ma non sempre inquadrate: onicotecnico, truccatore e specialista ciglia e sopracciglia (estensione e laminazione). Per ciascuna di queste figure sarebbero introdotti corsi regionali di almeno 600 ore con contenuti e standard definiti, inclusi i profili igienico-sanitari e di sicurezza.

Il quadro attuale: tra norme storiche e nuove esigenze

Oggi il riferimento resta la Legge 174/2005 per l’attività di acconciatore e la Legge 1/1990 per l’attività di estetista, che definiscono principi generali, requisiti professionali e autorizzazioni comunali. Nel tempo sono intervenute norme regionali e prassi amministrative che hanno stratificato il quadro. Il DDL punta a modernizzare il sistema rendendolo più chiaro e uniforme sull’intero territorio nazionale, specie su abilitazioni, controlli e aggiornamenti professionali.

Impatto locale: cosa cambierebbe per saloni e centri del Cilento

Per le realtà della provincia di Salerno – spesso microimprese con uno o due addetti – l’esame di abilitazione renderebbe più lineari i percorsi d’accesso, mentre le sanzioni più alte aumenterebbero il rischio per chi opera senza requisiti. Nel pratico, i titolari dovranno verificare:

  • la posizione dei collaboratori (titolo, praticantato, esperienza) ai fini dell’accesso all’esame;
  • l’adeguatezza delle procedure igienico-sanitarie e dei documenti di sicurezza (DVR, formazione, assicurazioni) per eventuale affitto di poltrona/cabina;
  • l’allineamento di schede prodotto, tracciabilità lotti e dispositivi per uso estetico rispetto ai programmi formativi e ai controlli futuri.

Sul piano economico, un inquadramento più netto delle competenze potrebbe favorire specializzazioni (tagli, barberia, trattamenti tricologici complementari, make-up servizi) e percorsi di aggiornamento coerenti con la domanda locale, anche in chiave turistica stagionale.

Come prepararsi: formazione, documenti e approvvigionamento

In vista di un possibile via libera al DDL, gli operatori possono muoversi su tre fronti. Primo: mappare competenze e titoli di titolari e staff, verificando i requisiti per l’accesso all’abilitazione e programmando eventuali corsi integrativi. Secondo: aggiornare procedure e manuali (igiene, sicurezza, privacy) anche in funzione dell’affitto di postazioni: contratti tipo, responsabilità e assicurazioni. Terzo: gestire con rigore la filiera dei prodotti (tracciabilità, schede, PAO) e le scorte, con forniture affidabili e cataloghi coerenti alle lavorazioni effettive in salone.

Per standardizzare la parte di assortimento tecnico, molti saloni scelgono di appoggiarsi a un catalogo dedicato all’haircare professionale che consenta rapidità di riordino e coerenza di linee. In questo senso è utile avere un riferimento unico per le principali famiglie (detersione, trattamento, styling, accessori): un catalogo di articoli professionali per parrucchieri semplifica la pianificazione delle scorte e aiuta a mantenere allineate le schede prodotto per eventuali controlli.

“Diritto di poltrona”: opportunità e cautele

L’affitto di poltrona o cabina può valorizzare professionalità complementari e ottimizzare i costi fissi, ma richiede paletti chiari: il titolare dovrà assicurarsi che l’ospite sia abilitato, che i locali rispettino i requisiti previsti, che i materiali siano tracciabili e che siano definiti in contratto orari, responsabilità, gestione dei rifiuti e delle attrezzature condivise. Una regolazione puntuale potrà ridurre contenziosi e migliorare la qualità dell’offerta.

Domande frequenti (FAQ)

Quando entra in vigore l’esame obbligatorio?

Non subito: il DDL dovrà completare l’iter parlamentare. In caso di approvazione, saranno necessari tempi tecnici e, per la parte formativa, atti regionali di attuazione.

Chi ha già anni di esperienza dovrà rifare tutto da capo?

La proposta prevede più vie di accesso all’abilitazione, incluso il riconoscimento dell’esperienza lavorativa maturata (fino a tre anni) o di periodi post-apprendistato. I dettagli dipenderanno dal testo definitivo.

Come cambiano i controlli contro l’abusivismo?

L’inasprimento delle sanzioni e l’obbligo di abilitazione dovrebbero rendere più efficace l’azione di vigilanza. Resteranno comunque centrali le verifiche degli enti preposti e la collaborazione delle Regioni.

In sintesi

  • Esame di abilitazione per parrucchieri ed estetiste, con accesso tramite corsi o esperienza.
  • Nuove figure riconosciute (onicotecnico, truccatore, lash & brow specialist) con corsi regionali dedicati.
  • Sanzioni aumentate fino a 50.000 euro contro l’abusivismo; sospensioni nei casi gravi.
  • Diritto di poltrona regolato, con requisiti strutturali e assicurativi.
  • Impatto locale: per il Cilento serve pianificare formazione, documenti e approvvigionamenti in vista dei nuovi standard.

Questo articolo ha finalità informative e non sostituisce le fonti ufficiali o la consulenza legale. Eventuali modifiche al testo del DDL potranno intervenire durante l’iter parlamentare.

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