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Il cavaliere Domenico De Rosa: “Il Ponte che non c’è ci costa più di quello da costruire: il prezzo salato dell’immobilismo”

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 8 Agosto 2025
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Il cavaliere Domenico De Rosa, CEO del Gruppo SMET e imprenditore nel settore della logistica, è un fermo sostenitore della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. In un’intervista, il cavaliere De Rosa espone senza mezzi termini la sua visione sul progetto, criticando la mancata realizzazione di un’infrastruttura che considera fondamentale per il futuro economico del Sud e dell’Italia intera.

“Il Ponte sullo Stretto non è solo un’infrastruttura, ma un’opportunità che non possiamo più permetterci di ignorare”, esordisce De Rosa. “Ogni anno, 800.000 mezzi pesanti attraversano lo Stretto, con costi diretti di traghettamento che superano i 200 milioni di euro. A questi si aggiungono le inefficienze legate ai tempi morti, che fanno lievitare il costo annuale ben oltre il miliardo di euro. Se a questo sommiamo il sovrapprezzo logistico che la Sicilia paga rispetto al resto del Paese, stimato intorno al 10%, è evidente che questa situazione è insostenibile.” Ed aggiunge: “In Italia siamo spesso maestri nel trasformare ciò che è evidente in eterno dibattito ideologico. Il Ponte sullo Stretto, più che un’infrastruttura, è diventato un simbolo nazionale di ciò che non si riesce mai a portare a compimento, pur conoscendone da decenni il potenziale trasformativo”.

Il cavaliere prosegue, mettendo in luce le problematiche concrete che derivano dalla mancanza di un collegamento stabile tra la Sicilia e il continente: “la competitività non si costruisce con i proclami, ma con la capacità di muovere merci e persone rapidamente, in modo prevedibile e a costi sostenibili. L’assenza di un ponte tra la Sicilia e la Calabria rende l’isola un’enclave, tagliata fuori dai grandi flussi logistici europei. La marginalità ferroviaria, con solo due o tre treni merci al giorno, sancisce l’esclusione della Sicilia dal corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, che è una delle dorsali strategiche dell’Europa.”

Sulle numerose obiezioni che continuano a emergere riguardo la realizzazione dell’opera, il cavaliere De Rosa è netto: “Ancora oggi, si sente parlare di ‘priorità diverse’ o di ‘strade da sistemare prima’, come se fosse una scusa per non agire. Questo è un errore. Il Ponte non sostituisce nulla, ma abilita tutto. La sua costruzione non solo risolverebbe i problemi legati al traffico marittimo, ma spingerebbe anche la realizzazione delle opere accessorie – strade, nodi ferroviari, interconnessioni – che oggi giacciono nel limbo della progettazione.”

Riguardo al costo dell’opera, che è stato spesso oggetto di discussioni, De Rosa sottolinea: “Il ponte ha un costo stimato di circa 13,5 miliardi di euro, spalmato su dieci anni. Ma la vera domanda che dobbiamo farci è: quanto ci costa non averlo? Ogni anno perdiamo una somma equivalente a tale importo in inefficienze e costi logistici”.

L’imprenditore non nasconde la sua frustrazione per l’incapacità politica di portare a termine l’opera, nonostante le evidenti potenzialità: “Siamo un Paese del G7, con un’industria ingegneristica di livello mondiale. Realizziamo ponti e tunnel in contesti ben più complessi di quello dello Stretto. Non c’è dubbio che siamo in grado di farlo. Eppure, su questa grande opera, unica e irripetibile, restiamo fermi, timorosi e disuniti.”

Per il cavaliere De Rosa, la questione del Ponte sullo Stretto non è solo una questione locale, ma riguarda l’intero Paese: “Il Sud ha bisogno di infrastrutture trasformative, non di piccoli interventi tampone. La Sicilia ha bisogno di entrare pienamente nel sistema logistico europeo, non di restare isolata. Non è una questione di identità, ma di efficienza. Non è ideologia, è logica industriale.”

Infine, il Cav conclude con un appello alla politica e alla classe dirigente: “Ogni giorno che passiamo senza il Ponte è un’occasione persa per l’economia del Paese. Il ponte è ingegneria applicata al futuro. Non costruirlo oggi è una scelta, e quella scelta ha un prezzo che stiamo già pagando a caro prezzo.”

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