Forza Italia prende una netta posizione contro la ventilata chiusura del punto nascita del presidio ospedaliero di Sapri, manifestando la propria opposizione alle intenzioni del Governatore De Luca. Il partito, attraverso una nota del segretario provinciale Roberto Celano, sottolinea come tale decisione ignori le problematiche legate alla viabilità del territorio e raccoglie la «pur tiepida opposizione dei sindaci del Distretto Sanitario 71».
Richiamo all’Atto Aziendale dell’ASL di Salerno
Forza Italia richiama con forza le normative contenute nell’Atto Aziendale dell’ASL di Salerno. Sapri è ascritto alla Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia di Vallo della Lucania, configurandosi come un unico centro di costo. Pertanto, «la chiusura annunciata non costituisce ragione primaria per un risparmio di risorse».
Risparmio esiguo e aggravio di spesa extra-regionale
Il partito evidenzia come la soppressione del punto nascita di Sapri genererebbe un risparmio «davvero esiguo e, pertanto, ininfluente al superamento dell’impegno di spesa previsto dal piano di rientro della spesa sanitaria della Regione Campania», impegno spesso citato dal Presidente De Luca. Forza Italia paventa, inoltre, un aumento della migrazione delle partorienti verso presidi ospedalieri della Basilicata, come Lagonegro, con conseguente «aggravio della spesa sanitaria per migrazioni fuori regione», senza trascurare i costi sociali legati agli spostamenti delle famiglie e le peculiarità turistiche del territorio, che vedono un incremento esponenziale della popolazione per almeno cinque mesi l’anno.
Proposte per il potenziamento del punto nascita
In contrapposizione alla chiusura, Forza Italia propone un potenziamento del punto nascita di Sapri, suggerendo l’implementazione di servizi come il parto in acqua, la parto-analgesia e corsi di preparazione al parto. L’obiettivo è rendere la struttura attrattiva anche per donne provenienti da zone limitrofe e dalle regioni adiacenti, generando potenziali ricadute finanziarie positive per la Regione Campania. Il Dott. Roberto Celano conclude affermando che «i risparmi di spesa vanno rinvenuti nelle consistenti sacche di sprechi e di clientele che non aiutano a migliorare la indecente organizzazione sanitaria regionale che sta privando nei fatti i campani del diritto di cura», contrapponendo a meri «ragionamenti contabili» proposte di «buona sanità».