Il Coordinamento di Fratelli d’Italia Cilento, per voce del suo referente Modesto Del Mastro, denuncia con forza lo stato di profondo abbandono della sanità nel territorio, con particolare riferimento alla situazione drammatica dei punti nascita, delle strutture ospedaliere e dell’assistenza territoriale.
Le criticità
“A Sapri, il punto nascita è a serio rischio di chiusura per mancanza di parti ma anche qui non fa eccezione l’oramai atavica penuria di personale medico specializzato. Questo significa che intere famiglie dell’area sud del Cilento, già duramente provate dal depotenziamento dei servizi pubblici, rischiano di dover percorrere decine di chilometri in condizioni difficili, spesso di notte o in emergenza, per raggiungere altri ospedali”, dice.
A Vallo della Lucania, seppur indicato come struttura “all’avanguardia”, permane “un’incertezza profonda sul futuro e sulla tenuta complessiva dell’offerta sanitaria, soprattutto per i reparti di ostetricia e ginecologia.
Ancora più grave è la situazione dell’ospedale di Agropoli, che continua a operare senza un vero pronto soccorso. Il cosiddetto punto di primo intervento, in assenza di personale e attrezzature adeguate, finisce per gestire casi urgenti senza avere gli strumenti per farlo in sicurezza. Questo mette a rischio sia i cittadini che gli stessi operatori sanitari, sottoposti a turni massacranti e responsabilità improprie”.
A questo, evidenzia Del Mastro, si aggiunge un altro problema: “la progressiva scomparsa delle guardie mediche sul territorio. In molte zone interne del Cilento le sedi sono state chiuse, oppure sono operative in maniera saltuaria, costringendo i cittadini a percorrere anche 30 o 40 chilometri per ottenere una semplice assistenza. Questo, in una terra fatta di montagne, strade dissestate e collegamenti difficili, è un colpo durissimo per anziani, famiglie e persone fragili”.
La situazione di Agropoli
«Punti nascita? Agropoli è punto di morte. Ma la verità è che tutto il Cilento rischia di diventare un deserto sanitario – le parole di Del Mastro – non basta aprire reparti sulla carta: servono medici, attrezzature, mezzi e soprattutto una visione che rimetta il diritto alla salute al centro dell’agenda regionale. Chiediamo un piano straordinario per il nostro territorio, perché non si può più morire a causa della distanza da un ospedale».
Nei giorni scorsi, il coordinatore si era rivolto ai sindaci dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento affinché prendessero una posizione chiara per la sanità del territorio, ricordando loro la forza e la tenacia dimostrate quando, all’indomani dell’arresto del presidente Franco Alfieri. Un appello che è ovviamente rimasto inascoltato.
«Avevo chiesto loro di parlare, di dire qualcosa, di farsi sentire, ma non hanno fatto nulla. Quando c’era da firmare il documento di vicinanza, però, sono stati tutti pronti e nel giro di poche ore erano pronti sugli attenti. Per i problemi dei cilentani e dei territori amministrati sono sempre assenti, totalmente assenti. Ci sarebbe da scendere in piazza e protestare, oppure prendere coraggio e invitare i rappresentanti del Partito Democratico, famiglia De Luca in primis, nel Cilento ma non per le solite passeggiate ben sì per far capire loro la vera emergenza che si vive in questo comprensorio – conclude – siete ancora in tempo».
Infine, una stoccata: «Consegnate le vostre fasce tricolori che tanto amate sfoggiare durante feste, festeggiamenti e tagli di nastro. Trovate un barlume di coraggio».