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Corsi Gol, Tommasetti: “Distribuzione insensata dei fondi, la Regione ignora le richieste del mercato”

"Nonostante ci sia una domanda sostanziale nell’area socio-sanitaria, appare eccessiva l’allocazione dell’80% delle risorse"

Comunicato Stampa

22 Maggio 2025

Aurelio Tommasetti

“Il programma Par Gol non rispetta le esigenze del mercato”. Così Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, interviene sulla gestione dei finanziamenti per i corsi di formazione legati al piano di politiche attive di inserimento nel mercato del lavoro che rientra nel Next Generation Eu. La critica di Tommasetti riguarda in particolare lo squilibrio tra l’attivazione di corsi tecnici e corsi socio-sanitari che ignora la domanda di lavoro.

Presentata interrogazione al presidente De Luca

“Bene ha fatto il collega consigliere regionale Nunzio Carpentieri, presidente della commissione “Trasparenza e controllo” – rileva Tommasetti – a presentare una specifica interrogazione al presidente De Luca, segnalando una gestione anomala e scarsi controlli sulle agenzie formative, dopo aver sollecitato invano chiarimenti alla “Direzione Generale per l’istruzione, la formazione, il lavoro e le politiche giovanili” e all’assessore Filippelli. Dall’analisi emerge un significativo divario con implicazioni importanti per l’allineamento con le richieste del mercato del lavoro. Basti pensare alla percentuale di corsi socio-sanitari erogati, ben il 75,04%, per un totale di 2.480 contro appena 825 corsi tecnici. Il raffronto delle ore formative vede prevalere l’ambito socio-sanitario con l’81,59% (790.260 ore contro 178.300 per l’ambito tecnico) e lo stesso vale per l’investimento economico (105 milioni contro 23,7 milioni)”.

I dati

Tommasetti entra nel merito dei profili formati: “Le principali figure socio-sanitarie sono operatore socio-assistenziale, cui vengono dedicati 1.333 corsi (finanziati con 53,2 milioni), operatore dell’infanzia (833 corsi, 33,2 milioni) e assistente all’autonomia e disabilità (230 corsi, 15,3 milioni). Sul podio del settore tecnico troviamo invece manutentore del verde (214 corsi, 5,4 milioni), realizzazione trattamenti unghie (100 corsi, 1,9 milioni), social media manager (100 corsi, 3,9 milioni). La durata media dei corsi è di 318 ore per l’ambito socio-sanitario (costo medio, 42.375 euro), e 216 per quello tecnico (costo medio 28.740 euro)”.

Il tema, ribadisce il consigliere regionale, è il disallineamento con la domanda attuale e le incongruenze rispetto alle esigenze del mercato: “Nel settore Ict e digitale, nonostante la forte domanda e la carenza di almeno 120mila figure secondo dati di Unioncamere e ministero del Lavoro, i corsi in programmazione sono meno del 10%. In quello manifatturiero, dove c’è una continua richiesta di tecnici, l’offerta formativa si limita a 10 corsi in meccanica e automazione. Anche il settore energetico e della green economy è in forte espansione, ma i corsi sono solo due. Di contro vengono sovrastimate la formazione in manutenzione del verde o trattamento unghie. Aggiungiamo un’ultima anomalia, ovvero il fatto che siano stati assegnati più di 50 corsi a ciascun Ente nonostante il limite fosse quello”.

Tommasetti tira le somme

“Nonostante ci sia una domanda sostanziale nell’area socio-sanitaria, appare eccessiva l’allocazione dell’80% delle risorse. Vanno aumentati i corsi in ambito Ict e digitale avanzato, oltre a potenziare la formazione in meccanica, automazione ed energia. Occorre inoltre ribilanciare gli investimenti tra settore socio-sanitario e tecnico implementando un sistema di monitoraggio della domanda più reattivo e puntuale, in modo da rendere equilibrata la distribuzione delle risorse puntando su figure professionali con maggiori prospettive di impiego. Una situazione di squilibrio che nei prossimi giorni segnalerò al Ministero”.

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