Un acceso confronto pubblico si è sviluppato nelle ultime ore intorno ad alcune iniziative artistiche promosse nell’ambito del progetto Cilento Faber, volte alla valorizzazione dell’arte urbana e contemporanea nel territorio vallese, e dedicate alla Dea Ecate.
Il dibattito
Al centro del dibattito, la realizzazione di un murales raffigurante la dea Ecate, antica divinità pagana legata ai crocevia, ai misteri e alla trasformazione, e non solo. L’opera, realizzata in pieno centro cittadino da uno street artist, è stata accolta da una parte della cittadinanza con grande apertura, ma ha anche sollevato perplessità e critiche in particolare legate all’ambiente cattolico.
Il dibattito si è intensificato nella serata di ieri, quando, durante l’omelia per l’intronizzazione della statua di San Pantaleone, patrono della città, il Vescovo di Vallo della Lucania, Mons. Vincenzo Calvosa, ha espresso alcune perplessità sull’opera, sottolineando la natura controversa della figura di Ecate.
Annullata l’Inaugurazione di “Vainglory”
Nel contesto dello stesso progetto, era prevista per la stessa sera, alle ore 22:30, l’inaugurazione dell’installazione immersiva “Vainglory” dell’artista Max Magaldi, ospitata nella Cappella del Crocifisso. L’opera, composta da 130 smartphone, intende rappresentare in chiave simbolica e visiva il fenomeno della massificazione dei contenuti digitali nella società contemporanea. Il momento inaugurale sarebbe stato preceduto dalla performance intitolata “Crux Digitalis”, una processione multimediale verso la Cappella.
Tuttavia, poche ore prima dell’inizio, Mons. Calvosa non ha ritenuto opportuno collocare in Cattedrale l’immagine di questa Dea pagana, in quanto associata alla magia e alla stregoneria, annullando l’evento.
A renderlo noto è stato il capogruppo di maggioranza Antonio Bruno, tramite un post pubblicato sui canali social, nel quale ha riferito che la disponibilità della Cappella è venuta meno, apparentemente per disposizione della Diocesi.