Tante persone, tanti giovani, dolore, lacrime e commozione questa mattina presso la Chiesa di San Vito di Capaccio Scalo, per l’ultimo saluto al giovane 27enne Taras Stromillo Ivanyshyn.
La cerimonia funebre
La bara bianca ricoperta di fiori bianchi è arrivata nella Chiesa di Piazza Santini dall’ospedale Ruggi di Salerno in cui è stata eseguita l’autopsia sul corpo del giovane, sono ancora ignote le cause che hanno portato alla morte prematura di Taras, solare e sempre sorridente, ritrovato senza vita, all’alba della scorsa domenica, nella piscina dell’hotel di località Laura di Capaccio Paestum in cui lavorava come receptionist. Si attende l’esito dell’esame autoptico e l’esito della perizia dei cellulari di Taras e di una coppia di suoi colleghi che avevano trascorso con lui le ore precedenti al decesso per fare luce sulla vicensa.
L’omelia
Ma oggi è il giorno del dolore: “Abbiamo domande a cui non troviamo risposte e se anche ci fossero delle risposte, rimarrebbe la consapevolezza che il nostro fratello Taras non è più con noi e ci chiediamo se questo sia giusto e umano, questa domanda per la famiglia per i genitori, per i suoi fratelli e le sue sorelle, dinanzi a questo evento cosi tragico, ci fa chiedere anche come non si possa perdere l’amore per la vita, come non si possa perdere il desiderio di affrontare il futuro, come non si possa perdere la speranza e dovremmo essere capaci, nonostante tutto questo, di trovare le parole che esprimano l’angoscia che trova spazio dentro noi in questo momento. Giovanni Paolo II, nella sua ultima Via Crucis, quando era già ammalato e non riusciva più a camminare ci insegnò che davanti alla morte c’è solo il silenzio, il silenzio e la parola di Dio che getta un po’ di luce su quello che oggi stiamo vivendo” ha detto, tra le altre cose, durante l’omelia il parroco Don Nicola Griffo che ha celebrato i funerali di Taras cercando parole di conforto per i presenti distrutti dal dolore.
La lettera del migliore amico
“Ho avuto un fratello, non solo un amico, ti porterò sempre con me. Porta lassù la stessa felicita che ci hai regalato quaggiù” le parole a lettera che il migliore amico di Taras ha letto con la voce rotta dalle lacrime. Al termine della cerimonia funebre la famiglia di Taras ha lasciato un messaggio di ringraziamento per la vicinanza ricevuta da tante persone in questo momento cosi difficile. Palloncini bianchi, applausi e lacrime all’uscita del feretro dalla chiesa per salutare Taras, giovane sorridente e amico di tutti.