È scattato il monitoraggio di diossine, furani e policlorobifenili diossina-simili nell’atmosfera della zona industriale di Battipaglia,. La decisione è arrivata già ieri, dopo l’incendio divampato nella tarda mattinata, che, partendo da alcune sterpaglie, ha coinvolto un caseificio in via Bosco II.
Intervento dei tecnici Arpac e dei vigili del fuoco
Su richiesta dei Vigili del Fuoco, una squadra del dipartimento Arpac di Salerno è intervenuta installando un campionatore ad alto flusso d’aria in via Filigalardi, a circa 300 metri dal rogo. In questo stesso punto, i tecnici hanno attivato un secondo campionatore per controllare i livelli di PM10. La situazione, nonostante le prime verifiche, rimane complessa. La struttura del caseificio, in parte collassata, deve essere rimossa per permettere alle squadre di accedere in sicurezza e completare le operazioni di spegnimento.
I primi dati e l’emergenza in corso
Le stazioni fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria più vicine all’incendio non hanno segnalato superamenti dei limiti di legge. I dati, aggiornati a questa mattina, indicano che le concentrazioni di inquinanti come PM10, PM2.5, benzene, toluene, xilene e ossidi di azoto sono rimaste al di sotto delle soglie stabilite dal D. Lgs. 155/2010.
Le stazioni si trovano rispettivamente presso lo STIR di Battipaglia, a circa 1,6 km dal rogo, e nella villa Comunale di via Belvedere, a 3,2 km.
Nel frattempo, due squadre dei Vigili del Fuoco e i loro mezzi di supporto continuano a lavorare per spegnere l’incendio, cercando di prevenire che le fiamme si propaghino alle aziende vicine. La situazione resta critica, come riportano le fonti, in quanto la struttura collassata ha un peso notevole e deve essere rimossa per poter dar modo ai caschi rossi di accedere, in sicurezza, all’interno della stessa e smassare, per poi completare lo spegnimento.