Polla – Non accettava la fine della relazione con la sua fidanzata e per mesi l’ha tormentata pedinandola fino ad arrivare a sequestrarla per due giorni. Sono queste le ragioni che hanno indotto il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro ad emettere, nei confronti di trentenne di Polla la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla sua ex fidanzata residente in un altro comune del Vallo di Diano. L’incubo per la ragazza è iniziato nel mese di giugno di quest’anno quando ha deciso di porre fine alla relazione con il trentenne di Polla. E’ così iniziato un inferno per la giovane che per mesi si è ritrovata a qualsiasi ora del giorno e della notte l’ex fidanzato appostato sotto casa e che, per far notare la sua presenza, suonava continuamente il clacson della sua auto. A ciò si aggiungono anche le centinaia di messaggi che la ragazza ha ricevuto sui suoi profili social e sul cellulare anche con minacce di morte indirizzate alla ex fidanzata ed ai suoi familiari. “Ho paura che possa uccidermi se non verranno presi dei provvedimenti” aveva scritto la ragazza in una delle denunce presentate ai Carabinieri. L’episodio più grave è quello del sequestro del quale la ragazza è stata vittima. Il trentenne, difeso dall’avvocato Stefano Soriano, a giugno dopo che la relazione era finita, aveva invitato la ragazza nella sua abitazione per consentirle di riprendersi i suoi effetti personali, ma una volta entrata in casa l’aveva trattenuta, contro la sua volontà, per due giorni, e per evitare che potesse chiedere aiuto le aveva distrutto il telefono e si era impossessato delle chiavi della sua auto. A liberarla sono stati i familiari che preoccupati perché non era rientrata erano andati a cercarla a casa dell’ex fidanzato.
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