Sport

La Salernitana prima dei cento anni: l’opera editoriale sulla storia granata

Alfonso Pierro, autore del libro, è stato lo scorso lunedi nel nostro Cilento

Christian Vitale

16 Luglio 2018

“La Salernitana prima dei 100 anni” è il lavoro editoriale, edito da NPE, scritto dal giornalista, e direttore del magazine on line “Il Bello dello Sport”, Alfonso Pierro. Il libro è, in particolare, una raccolta di racconti, testimonianze, inediti e racconti fatti da calciatori, addetti ai lavori e tifosi granata. Abbiamo raggiunto il giornalista salernitano, che lunedi scorso era a Marina di Camerota, per parlare in generale del mondo del cavaluccio marino.

Salerno è una piazza che vive di calcio, come è nato il tuo amore verso questi colori?
È stato semplice, mio papà era tifoso della Salernitana e fin da piccolo mi portava al Vestuti. Era un abbonato del settore distinti. Ero così piccolo quando sono entrato in contatto con la Salernitana che non ricordo il mio esordio di baby tifoso. Ricordo, invece, il mio primo impatto con lo stadio, era una giornata primaverile e la partita era di quelle che non davano emozioni allora io, in un momento di stano silenzio gridai ‘rigore’. La gente si girò a guardarmi visto che la palla era a centrocampo, pochi secondi dopo arrivò il fischio dell’arbitro che assegnava il penalty per i granata. Mi sono risentito osservato, ma questa volta con un senso di ammirazione.

Hai recentemente scritto un libro che parla della storia della Salernitana. Come è nata l’idea?
Tutto è nato per caso. Avevo recensito per il Bello dello Sport dei libri dell’editore Nicola Pesce. Le recensioni sono piaciute e così mi propose questo progetto di scrivere qualcosa sulla Salernitana, qualcosa di diverso. Proposi il mio progetto ed è stato accolto positivamente.

Novantanove anni di calcio, parlaci brevemente dei passaggi che reputi più significativi. Interviste, racconti, anedoti, cosa altro troveremo in libreria con la tua opera?
Di aneddoti, interviste e racconti vive il libro. È la sua forza narrativa. Ora mi viene in mente la storia della famiglia di Pietro Strada che di ritorno dal San Paolo dopo la vittoria della finale playoff contro la Juve Stabia si ritrovarono a festeggiare, per aver sbagliato strada, a Castellammare. Per fortuna niente di grave, solo tanti improperi.

Nel tuo libro è presente anche qualche personaggio cilentano?
Il Cilento è la culla del tifo granata e il personaggio che più mi ha incuriosito è stato Antonio Esposito che ha vinto il Trofeo Berretti. Solo dopo ho saputo per quale ragione non è mai stato in prima squadra. Purtroppo anche all’ora le dinamiche economiche del calcio non aiutavano, sempre, i talenti. Se avesse esordito in prima squadra la Salernitana doveva pagare un premio alla società precedente. Visto che non avevano soldi era costretto a guardarsi le partite dalla panchina. Però è stato un personaggio che si è fatto amare ed apprezzare dal tifoso granata tanto che la curva Sud Siberiano gli ha consegnato una targa alla memoria.

Che scenario prevedi per il prossimo anno per i colori granata?
Al momento la squadra non è ancora completa ed è presto per esprimere giudizi. A mio avviso mancano ancora dei tasselli per migliorare il livello qualitativo della rosa ma il mercato è aperto e tutto può accadere. Mi auguro di poter vedere una formazione che lotti e sudi la maglia come la tifoseria merita e desidera. Tutto quello che verrà, dopo la salvezza, è gradito. Anche la promozione diretta direi!

Cosa manca a tuo avviso per provare a tornare in Serie A?
Quello che stanno cercando di fare. Un centro sportivo dove potersi allenare bene e con costanza, creare un settore giovanile vicino alla realtà locale che possa attrarre i talenti salernitani, una società che possa aver meno paura di aprire i cancelli e far vivere la simbiosi tifosi squadra che molti ex calciatori ricordano con un affetto indescrivibile.

Ti abbiamo visto spesso nel Cilento? Che rapporto hai con il nostro territorio?
Il Cilento è un territorio fantastico e se le persone ti apprezzano ti accolgono come uno di loro. Mi piace il mare, il ritmo e la frescura che ti regala la brezza marina. Però guardano le potenzialità inespresse di questo territorio mi rammarico di molto. Spero di poter vedere al più presto queste terre essere un polo attrattivo di un turismo di élite perché ne ha le potenzialità grazie al panorama, alla conformazione geografica, ai profumi e ai sapori dei prodotti tipici.

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