Attualità

Festival Segreti d’Autore, intervista a Ruggero Cappuccio

Arturo Calabrese

6 Luglio 2015

Incontro Ruggero Cappuccio, il papà del Festival “Segreti d’Autore” in un caldo pomeriggio domenicale di inizio luglio, presso Palazzo Coppolla a Valle Cilento. Una piacevole brezza ci rinfresca durante un’amabilissima chiacchierata dalla quale non avrei mai voluto dovermi congedare.

InfoCilento - Canale 79

Da cosa deriva questo Suo amore per il Cilento? Si tratta di un collegamento familiare, sia la famiglia di mia madre che quella di mio padre sono originarie del Cilento. Un antenato della famiglia Del Giudice, quella mia madre, fu nominato governatore di Agropoli. Il ramo della famiglia di mio padre, tocca Serramezzana. Oltre a questo, il Cilento ai miei occhi ha sempre rappresentato una parte del Sud, una delle più dimenticate. Nella dimenticanza si accumulano danni, ma allo stesso tempo anche vantaggi potenziali: in Italia abbiamo la speranza di conservare l’integrità di qualcosa, solo dimenticandola. Ogni intervento rappresenta una manomissione di un delicato equilibrio. Il Cilento costiero è già stato ampiamente rovinato, con costruzioni obbrobriose. La zona interna presenta ancora una ricchezza potenziale che è ancora un tesoro. Un tesoro da proteggere. Per proteggerlo devono funzionare, non solo, i vari organi istituzionali ma anche le idee. Non è un buon modo, per esempio, pubblicizzare il Cilento con l’onnipresente fenomeno delle sagre che hanno perso quella genuinità con la quale sono nate. È un tipo di iniziativa che punta allo stomaco e  quindi chiede un tipo di visitatore interessato allo stomaco. Per il Cilento, invece, ci vogliono visitatori interessati al cervello e al cuore.

Perché nasce il Festival Segreti d’Autore? Il Festival nasce dall’esigenza di creare un dialogo con gli isolati. Ci sono due modi di esserlo: quando si viene allontanato da un luogo o rimanere nel luogo in cui si vive, ma ciò che succede intorno rimane fuori. Gli isolati erano i Cilentani, coloro che avevano il desiderio, anziché di mangiare salsicce, di ascoltare un pianista o parlare con un grande scrittore. Aprire la scoperta di questi luoghi alla sostenibilità. Questi paesi sono fragilissimi, non sopportano i grandi numeri. Bisogna fare in modo che chi arriva qui, colui che porta economia, abbia motivazioni di collaborazioni e non motivazioni barbariche. Nacque a Serramezzana per un fatto di costi: lì ho una casa del ‘600 presso la quale poter ospitare gli artisti, abbattendo notevolmente i costi. Mi affascinava, infine, far nascere un prodotto molto particolare in un luogo non facilmente raggiungibile fisicamente.

Come è cambiato il Festival in questi 5 anni? Il Festival è cambiato tanto. Nacque da un atto di volontariato a Serramezzana 5 anni fa, durante un dialogo con l’allora presidente del Parco Nazionale Amilcare Troiano, dal quale si evinse la necessità di risoluzione di questi problemi. Si decise di creare un’iniziativa pilota che potesse svolgere questo discorso. Le risorse none erano sufficienti per un festival e scesero in campo le mie relazioni personali per costruire una manifestazione che avesse un’articolazione senza spendere risorse che non avevamo. Negli anni altri comuni ci hanno ospitato facendoci crescere sempre di più e dandoci la possibilità di confezionare edizioni sempre migliori. Si è creato un circuito di energia da arte di numerosi persone che hanno permesso al Festival di diventare un appuntamento fisso nell’estate cilentana. Molti sono i comuni che vorrebbero ospitarlo ma dobbiamo limitarci, perché l’allargamento ad altri comuni comporterebbe sempre nuove spese che ad oggi non possiamo sostenere.

A chi si rivolge il Festival? Questa è una domanda che ci siamo posti molte volte durante l’organizzazione. Il Festival ha una platea molto vasta: si va dall’evento che interessa una fascia d’età adulta ad un altro che coinvolge i giovani fino ai 30 anni. Il concerto per chi vuole calma e quello per chi vuole chiasso. Il laboratorio aperto a tutti, dai bimbi alle persone anziani, per arrivare al laboratorio teatrale aperto solo ai diplomati dell’Accademia. Personaggi come Franco Battiato, solo per citarne uno, raccoglie intorno tutte le fasce d’età. La risposta alla domanda è semplice: si rivolge a tutti, a tutte le fasce d’età e ad ogni ceto sociale, anche grazie all’assoluta gratuità degli eventi.

Qual è il futuro del Festival? Tutti i festival italiani soffrono l’imponderabilità degli enti pubblici italiani. Il futuro dei festival non è roseo perché gli enti non conoscono la parola “programmazione”. 10 giorni fa abbiamo saputo che la Regione Campania ci avrebbe finanziato. In 10 giorni è impossibile programmare qualcosa. L’edizione del 2014, addirittura, è stata finanziata in un primo momento con i nostri soldi, non avendo ancora avuto l’avvallo della Regione. I se sono tanti e l’ente di sicuro non aiuta. Se la Regione, o qualsiasi altro ente, finanziasse i vari eventi un anno prima, si avrebbe tutto il tempo per confezionare un prodotto ancor più degno di nota. Non solo gli enti tardano a stanziare i fondi, ma tardano anche a pagare: stiamo ancor aspettando una parte del finanziamento dello scorso anno!

In chiusura, qual è il segreto dell’autore Ruggero Cappuccio? Il segreto di un autore è una cosa complicatissima e semplicissima: la sincerità e l’unicità! Bisogna essere sinceri con sé stessi, evitando di fingere. L’autore deve scrivere di ciò che conosce, imprimendo la propria firma al prodotto. Leggendo 3 pagine di Cesare Pavese, si capisce subito che si sta leggendo Cesare Pavese, si leggono la povertà, le nocciole, le Langhe. Oggi chi scrive a Polignano a Mare, somiglia terrificantemente a chi scrive a Como. La vita è stata fin troppo omologata.

Si chiude qui una chiacchierata dalla quale esco arricchito nel cervello, nell’anima e, soprattutto, nel cuore.

Iscriviti al canale WhatsApp

Resta sempre aggiornato, iscriviti al canale WhatsApp di InfoCilento

Potrebbe interessarti anche

Sp94b, la Provincia: “Lavori in corso, ostacoli burocratici”

La strada provinciale SP94b è al centro di una polemica tra il consigliere Aurelio Tommasetti e la Provincia di Salerno. Un articolo svela la posizione dei due enti e i dettagli sui lavori di riqualificazione.

Ernesto Rocco

06/09/2025

Altavilla Silentina: il sindaco Cembalo traccia il bilancio dell’estate 2025

Anche il mese di settembre sarà caratterizzato da tanti momenti culturali e di intrattenimento

Da San Pantaleone alla Frecagnola: si arricchisce il Patrimonio Culturale Immateriale Campano

Nell’inventario un patrimonio di inestimabile valore che continua a vivere e a tramandarsi, tutelato e valorizzato per le future generazioni

Ernesto Rocco

06/09/2025

Paura a Palinuro, sub in embolia: salvato

Per un turista appassionato di immersioni si è reso necessario il trasferimento in eliambulanza all'ospedale "Ruggi" di Salerno

Agropoli: al settembre culturale applausi per Fausto Bertinotti

Bertinotti ha offerto un’analisi attenta e lucida della parabola della sinistra in Italia

Ernesto Rocco

06/09/2025

Castellabate: ecco la spiaggia inclusiva

Un tratto di litorale attrezzato per le persone con disabilità. Al via la fase sperimentale

Agropoli, grave incidente in via Belvedere. Due i feriti

Grave incidente stradale nella tarda mattinata di oggi in via Belvedere, la strada che collega la località Moio con Trentova, ad Agropoli. La dinamica Un’auto, una Fiat Punto, per cause […]

Ernesto Rocco

06/09/2025

Pollica, cerimonia in ricordo di Angelo Vassallo: “Sempre alla ricerca di verità”

In occasione del 15esimo anniversario della sua scomparsa, la comunità di Pollica e tante istituzioni si sono riunite in una cerimonia

Castellabate: matrimonio speciale in canoa e waterbike a Punta Licosa

I due freschi sposi si sono lasciati incantare dalle bellezza del territorio navigando in mare con canoe e waterbike messe a disposizione dal Circolo Nautico Punta Tresino

Sapri: recuperato lo yacht incendiato in agosto, attesi i periti per accertare le cause del rogo

Sono occorsi diversi giorni per riportare in superficie il relitto presente sul fondale antistante la struttura portuale, a 54 metri di profondità

Torna alla home