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Vallo della Lucania: dirigente scolastico nega il presepe. Appello del sindaco: decisione da rivedere

La nota del primo cittadino dopo i malumori dei genitori

Redazione Infocilento

11 Dicembre 2017

La nota del primo cittadino dopo i malumori dei genitori

VALLO DELLA LUCANIA. Il dirigente scolastico avrebbe detto no alla realizzazione d el presepe artistico in vista delle festività natalizie, così come avrebbe negato le tradizionali recite all’interno dei plessi scolastici di sua competenza.

Una decisione che ha determinato malcontento tra i genitori degli studenti tanto da indurre lo stesso sindaco Antonio Aloia ad inviare una missiva chiedendo chiarimenti sul caso. Destinatario è il dirigente scolastico Nicola Iavarone.

“Cancellare il Presepe, con tutte le iniziative e i riti connessi al Santo Natale, che tradizionalmente si svolgono nelle nostre scuole, significherebbe cancellare la nostra Identità – scrive Aloia – Ben venga una scuola interculturale, a tutela anche di credenze diverse da parte di studenti stranieri, come previsto dalla più recente normativa. Ma colpire gli emblemi del Natale non garantisce il rispetto di alcunché, non produce una scuola e una società accoglienti e inclusive. I simboli della nostra Fede e della nostra Tradizione come quello del Presepe, mi consenta, non discriminano nessuno. È inconcepibile eliminare dalla scuola i riferimenti di una delle più importanti festività cristiane: così non si rispetta il credo religioso della maggioranza delle persone che comunque hanno il loro riferimento nella fede cristiana”.

“Proprio nel momento storico così difficile che stiamo vivendo, in cui avvertiamo il prevalere di un pensiero distruttivo e nichilista nella nostra società, dobbiamo aggrapparci alle nostre radici e alla nostra storia – prosegue il primo cittadino – Non siamo noi a dover cambiare il nostro modo di vivere, la nostra cultura, le nostre tradizioni. Ma è chi viene nel nostro Paese che deve accettarle e rispettarle, così come facciamo noi quando andiamo all’estero. L’inclusione delle nuove culture non può avvenire per sottrazione. L’inclusione passa per la conoscenza. Certamente non le sfuggirà che ogni tradizione è il frutto di una identità che si è formata nel tempo e si è stratificata nella nostra storia. E le tradizioni, anche se non condivise, vanno rispettate”.

Il sindaco di Vallo della Lucania precisa come “Il Presepe e l’Albero di Natale sono simboli del Natale storicamente cari alle nostre comunità: essi richiamano il Mistero dell’incarnazione del Nostro Dio. Il Presepe e l’Albero di Natale toccano il cuore di tutti, anche di coloro che non credono, perché parlano di fraternità, d’intimità e di amicizia, sollecitando tutti noi alla condivisione e alla solidarietà. Sono un invito a fare posto, nella nostra vita personale e sociale, a Dio e al prossimo, per costruire l’unità e la pace nella concordia. Il Presepe ci aiuta a contemplare questo mistero che si è rivelato nella povertà e nella semplicità della grotta di Betlemme. San Francesco d’Assisi fu così preso da tale mistero che volle riproporlo a Greccio nel Presepe vivente, dando inizio ad una lunga tradizione popolare che ancor oggi conserva il suo valore. La Grotta di Betlemme è il primo luogo della solidarietà con l’uomo, soprattutto con coloro per i quali “non c’è posto nell’albergo”, ai quali non sono riconosciuti i diritti più elementari di ogni essere umano. Valori che si esprimono perfettamente nella rappresentazione del Presepe e certo non possono davvero essere spazzati via dalla moda o dalla opinione personale di pochi. Sono gli stessi valori che noi vogliamo trasferire ai nostri figli anche grazie alla scuola. Infatti è nella Scuola, luogo educativo per eccellenza, che i bambini imparano l’importanza della solidarietà e del dialogo, soprattutto con chi non condivide le proprie idee; è nella scuola che i bambini imparano a condividere ed accettare le diseguaglianze e le differenze. Questo può accadere innanzitutto non rinnegando la propria identità, la propria storia”.

Infine un richiamo a Benedetto Croce il quale ha precisato, ricorda Aloia, che “i valori del cristianesimo hanno fecondato la cultura, la letteratura, la musica e l’arte del nostro mondo. Ancora oggi tali valori costituiscono un prezioso patrimonio da conservare e trasmettere alla future generazioni”. “Coltivo la speranza che, dopo un’attenta riflessione, Lei possa rivedere la sua decisione e consentire ai nostri bambini di vivere il Natale nella Sua Autenticità”, conclude il sindaco di Vallo della Lucania.

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