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IL Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni vero e proprio scrigno di biodiversità

Percorso di recupero e caratterizzazione del piennolo giallo cilentano.

Katiuscia Stio

4 Maggio 2017

Parco Nazionale del Cilento

Percorso di recupero e caratterizzazione del piennolo giallo cilentano.

Questa mattina a Vallo della Lucania, presso la sede dell’Ente Parco, si presenta il lavoro di caratterizzazione morfofenologica e nutrizionale, condotto dal CREA con l’agronoma Rosa Pepe e dall’Università di Salerno con la prof.ssa Di Matteo e gli Agricoltori-Custodi del Cilento. Si parlerà anche dell’opportunità che le aziende possono avere nel lavorare in rete tra loro, coniugando agricoltura, gastronomia e turismo e dell’offerte e opportunità del PSR 2014/2020.

Dal 2015, è iniziato un percorso di incontri tra i portatori di interesse del PIENNOLO GIALLO CILENTANO, da sempre presente in tutto il comprensorio del Parco. Su iniziativa della Condotta Slow Food Gelbison ed in modo particolare di Gino Fedullo, il CREA-Centro di Ricerca di Pontecagnano, nella persona di Rosa Pepe, che ha avviato un percorso di recupero e caratterizzazione del piennolo giallo. Sono stati coinvolti alcuni agricoltori ed avviato degli orti sperimentali.
«L’attività di recupero delle vecchie varietà ortive è diventata una vera necessità, dettata dall’esigenza di recuperare l’identità del proprio territorio, per gustare i sapori di una volta, dare valore aggiunto alla nostra tavola, ma soprattutto perché sappiamo che questi prodotti sono delle eccellenze e dei veri tesori. L’ identità di queste eccellenze deve essere verificata e validata. Il suo percorso di recupero, segue le seguenti fasi: caratterizzazione, valorizzazione, conservazione e rimessa in coltivazione e quindi rimessa in produzione nel proprio territorio per creare delle microeconomie locali.- spiega Rosa Pepe, agronoma- Quando parliamo di microeconomia, si deve intendere una microeconomia per filiera, partendo dagli agricoltori -custodi, che hanno preservato e custodito queste varietà nel tempo, in quanto ne hanno ben compreso il valore e quindi ogni anno hanno provveduto a rinnovare i semi a conservarli e custodirli, nella loro piccola banca dei semi familiari. La loro generosità, gli consente di mettere a disposizione i semi al CREA- Centro di ricerca per l’orticoltura, che presso il suo centro avvia il lavoro di caratterizzazione, in situ (presso l’agricoltore che ha messo a disposizione l’accessione o altri del comprensorio che si sono resi disponibili alla coltivazione) ed ex- situ (nella azienda agraria del centro) morfofenologica e agronomica, al fine di stabilire se è una vera biodiversità o una varietà commerciale che l’agricoltore, si coltiva da tempo nella sua azienda. Dopo questo primo anno si passa al lavoro per filiera, cercando di coinvolgere agricoltori, trasformatori e ristoratori, al fine di renderla disponibile anche sul mercato» .
Da marzo 2016 è in atto una sinergia, da trasformare in protocollo d’intesa tra il CREA-ORT di Pontecagnano, condotta Gelbison di Slow-Food e il Parco Nazionale del Cilento, al fine di recuperare, caratterizzare e valorizzare il pomodoro giallo Cilentano o meglio definito “pummarole gialle o piennuli antichi gialli”. I pomodori gialli, sono i pomodori che si trovano appesi sotto i balconi delle case nel Cilento, sotto le pergole o sui muri appesi ad un chiodo, per tutto il periodo invernale fino a primavera inoltrata. «Chi non ricorda il sapore di questi pomodori: con acciughe ed olive nel periodo invernale.-continua-

Al fine di recuperare i pomodori sul territorio è stata avviata una manifestazione di interesse rivolta a tutti coloro che avevano questa tipologia di prodotto. Alla stessa hanno aderito più di dieci agricoltori che hanno messo a disposizione i loro pomodori.
Dopo una prima osservazione sui frutti, abbiamo recuperato i semi e provveduto a realizzare i semenzai. A piantine pronte, sono state distribuite agli stessi agricoltori, partendo da Agropoli con Giovanna Voria, da Casalvelino con Gigliola, con l’agriturismo i Moresani a Casalvelino, ad Ogliastrio, con il campo di Assunta a Ceraso ed altri ancora. L’intento è quello di dare una identità certa a questi prodotti. I diversi campi di coltivazione periodicamente sono state oggetto di sopralluogo e rilievi morfofenologici e da parte del CREA-ORT.
Oltre alla caratterizzazione agronomica e morfofenologica in campo,questi pomodori sono stati caratterizzati a livello molecolare e nutrizionale e sottoposti a panel test, presso il CREA.
I pomodori sono stati valutati in cucina presso gli agriturismi che hanno aderito a questo progetto. Si proverà a conservarli e verranno sottoposti ad altre trasformazioni, al fine di allungarne la sclef-life, per differenziarne l’offerta e renderli disponibili agli utilizzatori per un tempo maggiore. La condotta slow_food Gelbison, provvederà ad inserire questi pomodori nei suoi circuiti di comunicazione e divulgazione e di animazione territoriale».

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