Il centrodestra sembra aver quasi sciolto le riserve sulla candidatura per la presidenza della Regione Campania, convergendo su una figura non strettamente politica. Dopo settimane di trattative e incertezze, il nome che emerge con maggiore forza è quello di Michele Di Bari, attuale prefetto di Napoli. Questa scelta, proposta da Forza Italia e che ha trovato il consenso di Lega e Fratelli d’Italia, rappresenta un cambio di rotta rispetto alla pista che vedeva in lizza profili politici come quello di Edmondo Cirielli.
La Scelta di un candidato “Civico” e il ruolo di Piantedosi
La decisione di puntare su una figura esterna al panorama partitico era stata anticipata nei giorni scorsi da dichiarazioni di figure di spicco della coalizione. Il ministro Matteo Piantedosi, pur essendosi sfilato dalla corsa, ha giocato un ruolo cruciale nella definizione del candidato.
Secondo Piantedosi, la strategia di affidarsi a un nome civico risponde alla necessità di riconquistare la fiducia dei cittadini, percepita come disaffezione nei confronti della politica tradizionale. Proprio il ministro avrebbe dato il via libera definitivo alla candidatura di Di Bari, superando le iniziali perplessità dello stesso prefetto.
Di Bari, figura vista come moderata e con una solida esperienza istituzionale, potrebbe lasciare il suo incarico con qualche mese di anticipo rispetto alla quiescenza prefissata per dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale.
I ritardi e le spiegazioni del Centrodestra
L’annuncio ufficiale della candidatura, inizialmente atteso per i giorni scorsi, ha subito un rallentamento. Mentre alcune fonti suggeriscono che la visita del Presidente della Repubblica a Napoli abbia influito sui tempi, il coordinatore campano di Forza Italia, Fulvio Martusciello, ha fornito una diversa chiave di lettura. “Non è un problema che riguarda la Campania,” ha dichiarato, “qui siamo in fase avanzata e c’è una effervescenza della società civile che ha portato ad una serie di proposte che sono state ampiamente valutate”. Secondo Martusciello, le lungaggini sarebbero riconducibili a questioni interne alla Lega nel Nord Italia, legate alle candidature in regioni come Lombardia e Veneto.
Chi è Michele Di Bari: profilo e carriera
Michele Di Bari, 66 anni e originario del foggiano, è un prefetto di carriera con un lungo e variegato curriculum. Entrato nell’Amministrazione civile dell’Interno alla fine degli anni Novanta, ha ricoperto ruoli di responsabilità in diverse province, svolgendo anche l’incarico di commissario straordinario in vari Comuni del Foggiano.
Nominato prefetto nel 2010, ha guidato le prefetture di Vibo Valentia, Modena e Reggio Calabria. La sua carriera lo ha portato anche a ricoprire ruoli di primo piano a Roma, dove ha diretto il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione al Ministero dell’Interno sotto i ministri Matteo Salvini e Luciana Lamorgese. Nel 2023, dopo un periodo come prefetto di Venezia, è arrivato a Napoli, città che ora potrebbe lasciare per affrontare la sfida politica regionale.