Si è conclusa con grande successo la trentesima edizione della Festa Medievale “Alla Tavola della Principessa Costanza”, organizzata dalla Pro Loco di Teggiano. Un evento diventato ormai simbolo della tradizione campana, che ogni anno, l’11, 12 e 13 agosto, trasforma il borgo in una suggestiva macchina del tempo, riportando la comunità e i visitatori indietro di oltre cinque secoli.
La storia
La manifestazione rievoca i festeggiamenti per le nozze tra Costanza di Montefeltro e Antonello Sanseverino, celebrati nel 1480. Una ricostruzione storica tra le più importanti del Sud Italia, capace di unire turismo, cultura, spettacolo e identità territoriale. Dietro le quinte di questa kermesse, c’è un’organizzazione complessa e ben collaudata. Il cuore pulsante è il Consiglio di Amministrazione della Pro Loco, guidato dal presidente Biagio Matera, insieme alla vicepresidente Stefania Federico e ai membri Antonio La Maida, Marco De Flora, Concettamaria Cantelmi, Chiara La Maida, Michelangelo De Paola, Enzo Paesano e Mimmo Capobianco. Dalle parole dei protagonisti emerge chiaramente quanto la Principessa Costanza sia molto più di una semplice rievocazione.
Le dichiarazioni
“Questa estate la Principessa Costanza ha riconfermato tutto il suo fascino – sottolinea Antonio La Maida – e così abbiamo visto con gioia Teggiano ospitare decine di migliaia di turisti che hanno gremito le vie del borgo. La nostra kermesse è attrattiva perché perfettamente aderente alla tradizione storica locale e nazionale, ma anche perché presenta delle peculiarità tali da trasmettere immediatamente ai partecipanti il suo fascino unico. In questa cornice, la pianificazione logistica e gli allestimenti sono tra i perni principali dell’evento: si deve garantire il rispetto di tempi e modalità di accesso alle vie del borgo, e soprattutto la serenità del pubblico.
Gli addetti ai lavori
Il backstage della Principessa Costanza è quanto mai variegato e s’avvale della fondamentale collaborazione e coordinamento del Sindaco Michele Di Candia e dell’intera amministrazione comunale, dell’ufficio tecnico municipale, della Polizia locale, dei Carabinieri di Teggiano e di Sala Consilina e del servizio del 118. Personalmente, insieme al Presidente della Pro Loco Biagio Matera, sono stato impegnato in particolare nel coordinamento relativo ai servizi logistici e alla sicurezza degli astanti. Sono anche il referente per le “Tamburine dello Stato di Diano”, che rappresentano uno dei fiori all’occhiello della nostra Pro Loco”. L’evento è frutto di un lavoro di squadra, un meccanismo preciso e appassionato che si attiva ogni anno grazie all’impegno di tantissime persone. “Ma il termine meccanismo – evidenzia Marco De Flora – forse non rende appieno ciò che davvero rappresenta per la comunità di Teggiano la nostra rievocazione storica.
Ogni pur piccolo momento è il risultato di una passione che impegna il cuore di quanti, a vario titolo, partecipano ai tre giorni della Principessa Costanza. È un lavoro di squadra che porta risultati eccezionali. Una sinergia perfetta resa possibile da una comune visione: la nostra manifestazione non è solo un’attrattiva turistica, ma anche e soprattutto uno strumento di valorizzazione del territorio. Personalmente ho collaborato al funzionamento delle Taverne, affinché ciascun ospite potesse vivere i tre giorni con grande serenità, con gioia, unendo alla sincera coralità della rivisitazione storica anche l’incanto dal palato. Il cibo della nostra tradizione culinaria, preparato con arte e perfettamente aderente alle ricette antiche, è un tramite per dare modo ai turisti di visitare strade e vicoli di Teggiano, non a caso definita “la città d’arte del Vallo di Diano”, e conoscerne quindi l’enorme patrimonio artistico che ancora oggi effonde fascino e cultura”.
Pro Loco Lodo e CDA, membri attivi
Anche il ruolo di Concettamaria Cantelmi, tesoriera della Pro Loco, è fondamentale nella gestione dell’evento, che vive non solo da organizzatrice ma anche da interprete storica. “Il mio incarico all’interno del CdA è quello di Tesoriera – racconta Cantelmi – ma nel corso degli anni mi sono occupata di molte altre cose per questa manifestazione che ho visto nascere, interpretando per tanto tempo la prima Principessa Costanza. Quest’anno, in particolare, ho seguito la collocazione dei banchi delle ricostruzioni storiche e degli Antichi Mestieri insieme a Mario Capozzoli, e sempre con Mario ci siamo occupati dei vari sopralluoghi per annotare eventuali criticità.
Sono anche referente dei «Musici e Sbandieratori del Vallo di Diano» e, in questa trentesima edizione, il direttore artistico Giancarlo Guercio ha voluto darmi l’onore di aprire e chiudere l’Assalto al Castello impersonando la figura della Dama Bianca, misteriosa e quasi eterea, che evoca lo spirito della Principessa Costanza. Dire cos’è per me questa manifestazione è complicato e semplice allo stesso tempo: difficile da spiegare a chi la vive solo marginalmente, ma semplice perché è un sentimento primordiale, innato. È senso di appartenenza, coralità, orgoglio, è la forza che ti fa programmare il lavoro di un anno intero in funzione della Principessa Costanza, che ti fa gestire le ferie estive in questa ottica, e che ti toglie il fiato alla prima bandiera che sventola ai primi di agosto. Ogni 14 agosto ringrazi il cielo che sia finita, ma già dal 16 non vedi l’ora di ricominciare”.
Una passione condivisa anche dalle nuove generazioni, come testimonia Chiara La Maida, la più giovane del Consiglio. “In generale mi occupo di comunicazione, soprattutto tramite i social, e questo ruolo mi è venuto quasi spontaneo proprio perché sono una «millennial». Ma da quasi dieci anni seguo anche la direzione artistica, e negli anni ho avuto l’onore di collaborare con Massimo Cinque e con Angelo Amelio, mio grande amico, grazie al quale nacque l’idea dell’Assalto al Castello. La regia di questo momento così importante ha visto susseguirsi varie figure, ma io sono rimasta come una costante. Negli ultimi anni ho collaborato con piacere con Monica Vescovi e Marzio Faleri, che hanno portato novità e contribuito in maniera essenziale alla fase artistica.
Quest’anno il direttore artistico Giancarlo Guercio mi ha nominata sua collaboratrice ufficiale, quasi come se fossi uno dei cavalieri del re. In ogni caso mi considero un jolly, perché cerco di supportare tutti i gruppi di lavoro: percorso, forniture, taverne. La festa ha ormai raggiunto l’apice della sua grandezza e fastosità, ma il nostro obiettivo resta sempre quello di migliorarci, definire i dettagli e accogliere suggerimenti, perché vogliamo fare ancora meglio e continuare a crescere. In questa ottica spero di poter continuare a lungo a dare il mio contributo all’interno del CdA che, secondo me, ha bisogno anche della ventata di freschezza dei più giovani”.
Tra passato e presente
Ora che l’eco dei tamburi medievali si è spento tra i vicoli del centro storico, la macchina organizzativa si concede solo una breve pausa. Perché “Alla Tavola della Principessa Costanza” è molto più di un evento: è un legame profondo tra passato e presente, tra storia e identità, che continua a trasmettere valori autentici e condivisi. Un patrimonio vivo, da custodire e rilanciare anno dopo anno.