Gli incendi hanno segnato un’altra estate difficile per la provincia, devastando vaste aree boschive e mettendo a dura prova il lavoro instancabile di Vigili del Fuoco e operatori forestali. La situazione riflette un problema di portata nazionale che va oltre la gestione delle singole emergenze e richiede un’analisi approfondita delle cause e delle possibili soluzioni.
Prevenzione insufficiente e allarme strutturale
Il quadro emerso è allarmante. La segretaria generale della Cisl Salerno, Marilina Cortazzi, ha sottolineato: «La ciclicità degli incendi boschivi necessita di un efficace piano di prevenzione. Il numero di interventi… evidenzia un’allarmante media di 15 roghi al giorno». Questa frequenza, con oltre 1.500 incendi tra boschi, sterpaglie e colture in poco più di due mesi, suggerisce che la questione non è puramente contingente, ma «strutturale», evidenziando «l’inefficacia delle misure di prevenzione e di contrasto».
Atti criminali e necessità di un cambio di prospettiva
Gli incendi, spesso di origine dolosa, sono considerati dalla Cisl non come eventi accidentali, ma come veri e propri crimini. Cortazzi ha aggiunto: «Gli incendi, spesso di origine dolosa, non sono eventi accidentali ma veri e propri crimini. Questo richiede un cambio di prospettiva: non si tratta più soltanto di spegnere i roghi, ma di impedirne l’innesco. È necessaria e urgente una strategia integrata tra Stato, Regioni ed enti locali». In questo contesto, Michele Alessio, segretario generale Fai Cisl Salerno, ha ringraziato i lavoratori forestali e i Vigili del Fuoco per il loro impegno, spesso svolto in condizioni estremamente difficili.
Danni a imprese e sicurezza industriale
L’emergenza incendi ha colpito anche il settore produttivo, causando gravi danni a opifici industriali e aziende agricole. Le conseguenze dirette sono state pesantissime sull’occupazione, la produzione e l’ambiente. Marilina Cortazzi ha citato il caso del «Caseificio Giffoniello», a cui ha espresso vicinanza, sottolineando che «a prescindere dalle responsabilità che saranno accertate… è il sistema di sicurezza ad essersi mostrato inadeguato». La segretaria ha ribadito che «maggiore attenzione alla manutenzione e al rispetto delle normative di sicurezza avrebbe potuto fare la differenza».
Un impegno congiunto per la sicurezza
Michele Alessio ha concluso il suo intervento sottolineando che la situazione era in parte causata da «una fatale trascuratezza», ovvero la presenza di sterpaglia secca intorno allo stabilimento. Ha sollecitato un impegno congiunto di tutti gli attori della società—istituzioni, aziende e cittadini—affinché solo attraverso la prevenzione, la responsabilizzazione e il potenziamento dei sistemi di sicurezza si possa invertire la rotta. La Fai Cisl ha annunciato che si attiverà per tutelare i lavoratori coinvolti attraverso tutti gli atti tecnici e giuridici necessari.