Il caso di Tina Sgarbini, uccisa nel suo appartamento a Montecorvino Rovella, rappresenta l’ennesimo episodio di violenza estrema contro le donne nel territorio salernitano. La donna, 47 anni, è morta per asfissia meccanica, secondo quanto emerso dalle indagini. Il suo nome si aggiunge a una lista sempre più lunga di vittime femminili, uccise da mariti, compagni o ex partner.
I femminicidi nel Cilento, Agropoli: la tragedia di Annalisa Rizzo
Il 22 gennaio 2024, in Via Donizetti ad Agropoli, si consumava un dramma familiare che lasciò sgomenta la comunità. Annalisa Rizzo fu uccisa con dieci coltellate, una delle quali alla gola, risultata fatale. L’autopsia evidenziò ferite su braccia e torace, segni di un possibile tentativo di difesa.
Il marito, Vincenzo Carnicelli, morì dissanguato poco dopo. Secondo le ricostruzioni, i due coniugi avrebbero litigato violentemente la sera tra il 21 e il 22 gennaio. “Probabilmente erano in procinto di separarsi”, riferirono gli inquirenti. La figlia minore della coppia, presente in casa, diede l’allarme il mattino seguente.
I Carabinieri trovarono una scena agghiacciante: due corpi a terra, sangue su pavimenti e pareti, un taglierino e un coltello da cucina accanto ai cadaveri. Le tracce ematiche indicano che Vincenzo era già ferito quando si spostò in cucina per recuperare l’arma.
La dinamica resta incerta, ma si ipotizza che i due si siano colpiti a vicenda. Annalisa sarebbe morta per prima, mentre Vincenzo sarebbe spirato un’ora dopo, forse lasciandosi morire. Non essendo coinvolte terze persone, è stata richiesta l’archiviazione del procedimento, ora al vaglio del Gip.
Ogliastro Marina: il caso di Silvia Nowak
Un’altra tragedia il 18 ottobre 2024, sconvolse il Cilento. Il corpo di Silvia Nowak, 53enne di nazionalità tedesca, fu ritrovato carbonizzato a circa 150 metri dalla sua abitazione ad Ogliastro Marina. Dopo due mesi di indagini, il compagno della donna, Kai Dausel, fu fermato e condotto in carcere.
Le indagini, condotte dai Ris di Roma, portarono alla scoperta di una traccia ematica riconducibile alla Nowak su uno dei paletti della recinzione della villetta. Questo elemento suggerisce che l’autore dell’omicidio sia uscito e rientrato nella casa passando per il retro. Attualmente, Kai Dausel è detenuto nel carcere di Ariano Irpino.
Una strage silenziosa
Nel 2024, in Italia, sono state uccise 113 donne, di cui 99 in ambito familiare o affettivo. Ben 61 hanno perso la vita per mano del partner o dell’ex partner. Nel 2025, da inizio anno, si contano già 60 femminicidi.
“Famiglia, scuola, luoghi di lavoro: è da qui che parte il contrasto alla violenza di genere”, sottolineano gli esperti. Il fenomeno richiede interventi strutturali e culturali, affinché si possa dire basta a una spirale di violenza che continua a mietere vittime.