Dal 28 al 31 agosto l’ex Municipio di via Capinovi, a Novi Velia, ospiterà la mostra fotografica “Ritorno a casa, Novi negli occhi di Frank, lo zio d’America”. Un viaggio visivo tra memoria e identità, alla scoperta di un Cilento che rivive attraverso lo sguardo unico di Francesco De Lisa, zio Frank o Don Ciccio per i compaesani, originario di Novi Velia ed emigrato negli Stati Uniti negli anni ‘40.
La mostra
La mostra raccoglie scatti rari e preziosi, capaci di restituire l’atmosfera autentica di un territorio e delle sue persone negli anni ’60. Un materiale vario, emozionante e inedito, che rappresenta un pezzo di storia collettiva: persone, feste popolari, strade di paese e momenti di comunità, fissati dall’occhio di chi, pur lontano, non smise mai di guardare la sua terra.
Emigrato a New York, dove faceva il sarto, De Lisa portò con sé il ricordo di casa, e, negli anni, seppe restituirlo attraverso scatti che raccontano non solo la vita quotidiana del paese, ma anche il legame profondo con le radici, quelle radici che nemmeno l’oceano seppe spezzare. Le fotografie esposte sono rare perché negli anni ’60 e ’70 pochi conoscevano l’uso del colore in foto, soprattutto in Italia, mentre negli Stati Uniti era già diffuso. La potenza comunicativa di queste immagini sta proprio nel restituire i luoghi, i volti e le atmosfere con una vitalità sorprendente, negli stessi anni in cui le fotografie in bianco e nero avevano abituato la vista alle sole scale di grigi. Basti pensare a due immagini italiane simbolo dell’epoca: il concerto dei Beatles a Milano nel 1965 e il Festival di Sanremo del 1967. Entrambe sono in bianco e nero.
Tra ricordi ed identità
La mostra “Ritorno a casa” non è solo un percorso fotografico, ma un ponte tra generazioni, tra chi è rimasto e chi è partito, tra memoria privata e patrimonio collettivo. Curata dal nipote Alessandro Iannetti, che ha recuperato e ordinato l’archivio fotografico per restituirlo alla collettività, insieme all’Associazione Culturale Sbadiglio, nasce con il patrocinio del Comune di Novi Velia.
Il commento
«Questo è solo un primo passo – spiega Iannetti – perché abbiamo moltissimo altro materiale. Sarebbe bello poter realizzare nuove mostre con il sostegno di chi vorrà crederci e contribuire a valorizzare questa memoria visiva troppo preziosa per restare chiusa in un baule. Non è solo un archivio di ricordi: è un dono a una comunità intera. È la possibilità di rivedersi e riconoscersi, di tornare a colori mentre la memoria rischia di scolorire nel bianco e nero del tempo». La mostra è ad ingresso gratuito.