Attualità

“L’uomo che arrestò Mussolini”, il nuovo libro di Mario Avagliano a Castellabate

Nuovo appuntamento nella rassegna "Libri Meridionali". Appuntamento il prossimo 22 agosto

Comunicato Stampa

20 Agosto 2025

Castellabate

Il 22 agosto a Castellabate la presentazione del nuovo libro di Mario Avagliano “L’uomo che arrestò Mussolini. Storia dell’ufficiale dell’Arma Giovanni Frignani dalla Grande Guerra alle Fosse Ardeatine”. La storia intrepida del tenente colonnello dei carabinieri Giovanni Frignani, dalle trincee del Piave all’arresto di Mussolini, dalla Resistenza clandestina a Roma alle Fosse Ardeatine, forse a causa del tradimento di una bionda spia tedesca.

La rassegna

“L’uomo che arrestò Mussolini. Storia dell’ufficiale dell’Arma Giovanni Frignani. Dalla Grande Guerra alle Fosse Ardeatine” (Marlin editore) di Mario Avagliano sarà ospite della rassegna letteraria “Libri Meridionali” il 22 agosto alle ore 21:30 presso il Castello dell’Abate (via Castello 1°). Lautore dialogherà con Gennaro Malzone, direttore della rassegna.

L’opera

“Una biografia preziosa che si legge come un romanzo a metà tra il noir e la spy story”, così lo ha recensito Aldo Cazzullo sul “Corriere della Sera”. Il libro, infatti, è già un best seller e in pochi mesi è giunto alla quarta edizione. E non mancano i personaggi legati alla Campania e al Salernitano. Giuseppe Frignani, il fratello di Giovanni Frignani, fu a lungo direttore del Banco di Napoli. Molti dei carabinieri compagni di lotta di Giovanni Frignani nel periodo della Resistenza erano campani, da Raffaele Aversa a Manfredi Talamo, e il suo compagno di prigionia nel carcere delle SS di via Tasso a Roma era il cavese Sabato Martelli Castaldi, generale dell’Aviazione, al quale Mario Avagliano aveva già dedicato in passato una biografia e che è tra i protagonisti anche di questo libro.

Trama

Tra i militari attivi nella Resistenza ci furono anche molti carabinieri e dodici di essi furono trucidati alle Fosse Ardeatine. Uno di questi fu il tenente colonnello Giovanni Frignani, di Ravenna, volontario nella Grande Guerra, decorato al Piave, membro dei servizi segreti militari e protagonista di casi clamorosi di controspionaggio, come quello francese ai danni della Regia Marina. Nonostante il fratello Giuseppe fosse stato deputato fascista, sottosegretario alle Finanze e uomo di fiducia del duce nel mondo delle banche, il 25 luglio 1943 il comando generale dell’Arma affidò proprio a lui il compito dell’arresto di Benito Mussolini all’uscita di Villa Savoia a seguito del colloquio con il re e il sequestro dei diari di Claretta Petacci e delle lettere del duce alla sua amante.

Il mese successivo, sempre Frignani fu protagonista di un altro episodio che fece rumore: la morte del gerarca fascista Ettore Muti. Dopo l’8 settembre 1943, fascisti e nazisti misero una taglia su Frignani, che fu tra i principali promotori del Fronte militare clandestino dei carabinieri, inquadrato nella più ampia organizzazione guidata dal colonnello Montezemolo. Arrestato dalle SS, forse su delazione di una bionda spia tedesca, finì nel carcere di via Tasso e il 24 marzo 1944 fu assassinato alle Fosse Ardeatine. Nel dopoguerra gli venne assegnata la medaglia d’oro. Mario Avagliano, facendo ricorso a lettere, memoriali, documenti d’archivio, testimonianze di parenti, ricostruisce la sua vita avventurosa e intrepida. Un viaggio appassionante attraverso il fascismo di un carabiniere eroe della Resistenza.

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