Dopo una attenta analisi della documentazione ottenuta tramite istanza di accesso agli atti sulla Tari, il Tar ha condannato il Comune di Rofrano alla restituzione di un contributo versato in favore dell’associazione Codacons. Alla luce di questa decisione, l’associazione ha chiesto ufficialmente che vengano disposte le restituzioni sulla Tari per le annualità 2023, 2024 e 2025, poiché gli aumenti delle tariffe non risultano autorizzati dall’ARERA.
Criticità nella fatturazione
Il Codacons ha sollevato contestazioni anche in merito alla fatturazione dei servizi idrici, richiamando la deliberazione ARERA n.354/2018/R/idr, definita dirimente in materia di restituzione di somme indebitamente versate. L’associazione evidenzia che i conguagli per le tariffe superiori all’annualità 2012 non sono mai stati applicati, nonostante le indicazioni dell’Autorità. Secondo l’interpretazione del Codacons, le tariffe idriche dal 2016 al 2025 dovrebbero essere parametrate al 2012, rendendo necessaria la correzione delle fatture a vantaggio dei contribuenti.
Abbiamo chiesto al Comune di Rofrano, sulla base della documentazione in nostro possesso, la restituzione di somme legate sia alla fatturazione Tari sia alla fatturazione dell’acqua”. Ha aggiunto inoltre: “La speranza è che si apra un tavolo di confronto con i cittadini per comprendere i tempi e le modalità di rimborso nel rispetto del principio del buon andamento della pubblica amministrazione, tenendo in considerazione il fatto che le somme delle utenze per ogni nucleo familiare sono differenti tra di loro”, così l’Avv. Matteo Marchetti, presidente Codacons Campania.