L’Amministrazione di Capaccio Paestum ha stabilito una revisione delle scadenze per il pagamento della TARI 2025. Il piano prevede quattro rate di acconto e una maxi-rata a conguaglio, con scadenza fissata al 30 aprile 2026. Questa decisione segna un’importante ammissione da parte dell’attuale Amministrazione riguardo a dati che erano stati resi pubblici dall’opposizione durante la campagna elettorale.
Le critiche dell’opposizione
Per la prima volta, l’Amministrazione in carica – secondo l’opposizione – ha riconosciuto ufficialmente diverse problematiche pregresse:
- Nei ruoli TARI degli anni 2020, 2021, 2022 e 2023, approvati dalla precedente Amministrazione Alfieri (composta in gran parte dagli attuali Consiglieri Comunali di maggioranza), non era stata inserita la quota di inesigibilità media TARI 2020/2023, pari al 37,25%.
- La riscossione coattiva non ha conseguito risultati apprezzabili ad oggi.
- È emersa la necessità di garantire l’equilibrio economico finanziario per la copertura integrale del servizio, quantificato in un importo complessivo di 9.251.071,37 euro.
Tuttavia, come sottolineato dalla consigliera comunale di minoranza Simona Corradino, la delibera di giunta “non spiega chi ha determinato questa situazione, chi non ha fatto bene i conti in passato e con quale scopo: incompetenza o consapevole volontà di prendere in giro la cittadinanza per le utilità elettorali del 2024?”. La Corradino critica inoltre il rinvio del problema alla scadenza della maxi-rata di aprile 2026, che comporterà per i cittadini il pagamento in un’unica soluzione dell’intero aumento emerso nel 2025.
Recupero dell’evasione
La Giunta Comunale ha dato indicazioni all’Ufficio Tributi di procedere con il recupero dell’evasione e dell’elusione del tributo, attraverso il perseguimento delle morosità e l’allargamento della base imponibile, ovvero individuando gli evasori totali o parziali. L’opposizione, tuttavia, considera queste attività come “ordinarie, che non necessitavano certo di un atto di indirizzo”.
Inoltre, l’Amministrazione ha preannunciato l’avvio di una procedura di partenariato pubblico-privato in finanza di progetto denominata “CaPACity”. Secondo la consigliera Corradino, questo strumento “conferma il totale fallimento delle politiche amministrative pregresse in materia di tributi” e “è prova dell’esigenza di affidarsi all’esterno per il recupero dei tributi”. L’opposizione auspica che l’Amministrazione “vorrà confrontarsi democraticamente, con trasparenza e vero spirito di collaborazione, in Consiglio Comunale dimostrando che le scelte non vengono decise in stanze chiuse lontane dai consiglieri comunali eletti”.
La minoranza, in attesa degli atti relativi all’operato del Commissario Prefettizio, sta già analizzando dati e studi di esperti sulla reale utilità della finanza di progetto in ambito tributario. La consigliera
Simona Corradino conclude: “Questa opposizione, nell’attesa degli atti che avrebbero dovuto seguire l’operato del Commissario Prefettizio ad oggi non ancora approvati, sta già lavorando sull’analisi dei dati e degli studi pervenuti da esperti in merito alla vera utilità della finanza di progetto in materia di tributi”.