Non le manda a dire Vito Sparano, coordinatore provinciale della UIL FPL e accende i riflettori sui rallentamenti delle prestazioni ospedaliere della struttura complessa di Radiologia del Dea Eboli-Battipaglia-Roccadaspide.
Le dichiarazioni
«A seguito di numerose segnalazioni da parte del personale dedicato, a tutto oggi prive di risposte concrete da parte di codesta Azienda, preoccupati da un probabile rallentamento delle prestazioni da parte del personale dedicato al suddetto servizio (come è noto in carenza di organico TSRM infermieri, Oss, medici radiologi), si rappresenta che oltre a garantire la presenza del personale TSRM sulle due risonanze magnetiche in dotazione, si devono coprire anche altre importanti attività dell’intero Presidio Ospedaliero di Eboli. (Servizio di Cardio TC, Senologia oncologica integrata, attività diagnostica casa circondariali di tutta l’Asl, TC oncologica su due apparecchiature, sale operatorie)», scrive Vito Sparano.
Sparano sottolinea l’importanza del servizio di Radiologia struttura complessa del p.o. di Eboli, da anni in prima linea per gli esami diagnostici ed una delle tante eccellenza del dea.
«Si ricorda, che tale carenza, non esiste personale dedicato, né per le attività di Emodinamica ed Elettrofisiologia (ci risulta richiesto con diverse nota da parte del Direttore U.O.C. Cardiologia) né per le attività di Risonanza Magnetica di Neuroradiologia e di Body. Inoltre il P.O. di Eboli essendo stato individuato come sede Screening mammario dei distretti 64 e 65, parte del personale viene anche impiegato per tali attività. Oltretutto ci sono unità in maternità, part time, e legge 104».
L’accusa
«In attesa di reclutamento di nuovo personale, si richiede la apertura dei cartellini, si ricorda che vista l’importanza dei tempi di attesa di alcuni mesi, questa situazione è inaccettabile in primis per pazienti oncologici, esami diagnostici ambulatoriali il servizio di Radiologia a prezzo di enormi sacrifici ne garantisce e assicura le prestazioni dovute, tale problematica potrebbe creare notevoli malumori con l’utenza che si reca nella struttura pubblica per sottoporsi ad accertamenti, ipotizzando anche ed eventualmente una probabile e spiacevole interruzione di pubblico servizio».