La recente assegnazione di un incarico da oltre 100.000 euro al consulente Josep Ejarque da parte della Camera di Commercio di Salerno, nell’ambito di un piano turistico da 230.000 euro, solleva interrogativi gravi e legittime preoccupazioni sul corretto uso delle risorse pubbliche e sulla visione strategica del territorio.
Il commento di Italo Giuseppe Cirielli De Mola, Responsabile Regionale Enti Locali – Fratelli d’Italia
“In qualità di Responsabile Regionale degli Enti Locali di Fratelli d’Italia, intervengo con fermezza sul caso dell’incarico da oltre 100.000 euro conferito al consulente Josep Ejarque da parte della Camera di Commercio di Salerno, nell’ambito di un piano turistico da 230.000 euro.
Un piano che rischia di produrre fumo, escludendo deliberatamente il Cilento dalla narrazione territoriale e promuovendo unicamente la dicitura “Costa d’Amalfi”. Un fatto ancor più grave se si considera che Ejarque è stato già condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti, e che questo incarico rappresenta l’ennesima consulenza affidata senza trasparenza, a danno dei contribuenti.
Una scelta strategica
Ricordo a tutti – e soprattutto agli amministratori locali del PD nel Cilento – che la denominazione ufficiale “Aeroporto Costa d’Amalfi e del Cilento” è stata fortemente voluta dal Governo Meloni e dal senatore Antonio Iannone, su indicazione condivisa da tutto il partito.
Una scelta strategica e culturale, volta a valorizzare entrambe le coste, riconoscendo al Cilento la sua piena dignità territoriale e turistica.Mi rivolgo agli amministratori cilentani, in particolare a quelli del centrosinistra: siete d’accordo con chi tenta di cancellare il nome Cilento? Condividete il silenzio assordante dei vostri rappresentanti in Regione e nella Camera di Commercio?
Non si può restare inerti mentre si sprecano fondi pubblici, si premiano professionisti con condanne alle spalle e si marginalizza un’intera area.Fratelli d’Italia continuerà a difendere con coerenza il Cilento, il suo nome, la sua storia e le sue opportunità. Non permetteremo che venga ancora una volta sacrificato sull’altare delle clientele e della propaganda.