Il primo consiglio comunale a Capaccio Paestum ha generato diverse riflessioni e perplessità, focalizzate su veri elementi e tra questi la posizione assunta dal consigliere di minoranza Carmine Caramante. Per anni, Caramante si era contraddistinto per una ferma critica all’amministrazione guidata dall’ex sindaco Franco Alfieri, arrivando a definirsi, durante l’ultima campagna elettorale, l’unica vera alternativa all’attuale maggioranza, percepita come una continuità con il passato. Tuttavia, la sua condotta in aula consiliare ha mostrato un’attitudine meno netta.
Mani avanti su una eventuale sfiducia
Un primo elemento che ha suscitato perplessità è stato l’intervento in cui il consigliere di minoranza ha dichiarato esplicitamente di non essere disposto, in futuro, ad aderire a una eventuale sfiducia notarile del sindaco. Questa presa di posizione, secondo alcuni osservatori, appare solo parzialmente condivisibile da chi si oppone alla maggioranza in carica. Alcuni hanno inoltre definito tale precisazione “fuori luogo” in un primo consiglio comunale. Dal suo canto, Caramante ha comunque sottolineato che una possibile sfiducia dovrebbe avvenire in consiglio comunale, attraverso un’apposita mozione.
Frattura con Fratelli d’Italia
Gli analisti della politica locale stanno cercando di interpretare un ulteriore elemento: il sostegno ricevuto da Fratelli d’Italia, unico partito presentatosi con il proprio simbolo alle elezioni amministrative di Capaccio Paestum, con l’intervento a suo favore del viceministro Edmondo Cirielli e del senatore Antonio Iannone. Nonostante ciò, in consiglio comunale, Carmine Caramante non ha aderito al gruppo del partito, a differenza del collega Ferdinando Maria Mucciolo. L’adesione al gruppo misto, come nel suo caso, potrebbe rappresentare un’occasione per entrare nelle commissioni come rappresentante di un altro gruppo politico, oppure una chiara presa di distanza rispetto al passato. Sarà necessario un chiarimento da parte dello stesso Caramante e del coordinatore Claudio Pignataro, che al momento registra quella che appare come la prima defaillance. In questo caso sarebbe un brutto colpo per chi ha sostenuto una candidatura di partito nonostante ci fosse più di qualche perplessità.
Cambio di atteggiamento post elezioni?
Che Caramante avesse assunto una posizione più conciliante una volta rientrato in assise per alcuni era già apparso evidente il giorno seguente la nomina della Giunta. In quell’occasione, è stato l’unico esponente dell’opposizione a esprimere un plauso al Sindaco Paolino per le scelte degli assessori esterni, elogiandone il curriculum accademico. Questo apprezzamento ha però, secondo alcuni, trascurato un’analisi politica della loro carriera e del loro reale contributo all’amministrazione della città. Insomma per diversi osservatori, Caramante avrebbe modificato l’atteggiamento di feroce critica mantenuto durante la campagna elettorale e nei mesi precedenti, iniziando ad assumere una posizione ben diversa dopo le elezioni. Apparenza o realtà?