Una nuova installazione per la telefonia mobile 5G a Capaccio Capoluogo sta generando malcontento e allarme tra i residenti e l’associazione Cittadinanzattiva Capaccio Paestum. Sono giunte “diverse segnalazioni sulla costruzione di una base per poi installarci una antenna per la telefonia 5G”, ha reso noto l’associazione, sottolineando come la vicenda sia avvolta da una presunta opacità e desti forte preoccupazione per la salute pubblica e la trasparenza procedurale.
Posizionamento controverso e mancanza di informazione
Nonostante la conferenza dei servizi abbia espresso parere favorevole, inclusa l’ARPAC, la posizione individuata per l’antenna è giudicata “inopportuna” da Cittadinanzattiva Capaccio Paestum. L’associazione evidenzia che nel raggio di soli 20 metri dalla futura antenna si trovano sette abitazioni, oltre a una struttura ricettiva. Inoltre, la distanza dal campo sportivo del Capoluogo è di appena 100 metri, mentre dal Parco Capri, con altre 40 abitazioni, è di 70 metri.
L’associazione ha dichiarato di aver contattato personalmente gli abitanti della zona, affermando che “nessuno è a conoscenza dell’opera”. Viene inoltre sollevato il quesito sulla presunta innocuità delle onde elettromagnetiche, con l’ironica osservazione che “forse hanno chiesto alla ditta che li sta installando l’impianto”.
I dubbi
Le tempistiche e le modalità di avvio dei lavori sono oggetto di ulteriori critiche. Cittadinanzattiva Capaccio Paestumha evidenziato una serie di “cose strane”: la conferenza dei servizi si è tenuta il 16 giugno, la pubblicazione all’albo pretorio è avvenuta il 20 giugno, e l’inizio dei lavori è stato fissato per il 23 giugno. Entro il 28 giugno, la base dell’antenna risultava già “a buon punto”.
Particolare preoccupazione suscita anche la visibilità del cartello dei lavori, che secondo l’associazione è stato “nascosto” e non collocato in una “zona di facile accesso”. Inoltre, sul cartello “non è menzionata l’autorizzazione se non una fotocopia di una comunicazione alla regione”, sollevando interrogativi sulla completezza delle informazioni fornite. Sebbene il gestore iniziale sia Vodafone, l’associazione avverte che, come spesso accade, “potranno arrivare anche le antenne delle altre compagnie telefoniche aumentando l’esposizione alle onde elettromagnetiche”.
La questione richiede chiarimenti rapidi e un confronto trasparente con la cittadinanza, sostengono dall’associazione.