Un uomo di 39 anni, residente a Montecorice, affronterà un processo con rito immediato presso il Tribunale di Vallo della Lucania a partire da luglio. L’accusa è di atti persecutori aggravati dalla condizione di disabilità della vittima, una giovane donna di 25 anni affetta da disabilità mentale certificata. Il decreto che dispone il giudizio è stato firmato dal gip Mauro Tringali, che ha accolto la richiesta della Procura in virtù dell’evidenza probatoria raccolta. A presiedere il dibattimento sarà il giudice monocratico Concetta Serrone. L’imputato è difeso dall’avvocato Mario Pesca, mentre la persona offesa è rappresentata dal penalista Giuseppe Russo.
La ricostruzione accusatoria: tre mesi di vessazioni tra Salerno e il Cilento
Secondo la ricostruzione accusatoria, le condotte persecutorie si sarebbero protratte per tre mesi, dall’autunno del 2024 fino a gennaio scorso. Dopo la rottura del legame sentimentale, l’uomo non si sarebbe rassegnato, cercando la donna in ogni modo. Avrebbe inviato messaggi imploranti, video espliciti e foto dal contenuto inequivocabile, oltre ad attendere la vittima sotto casa, seguirla in strada e raggiungerla persino al centro riabilitativo dove era in cura. In un’occasione, il 29 agosto, si sarebbe fermato in auto sotto casa della giovane, costringendola a rientrare con la madre e ad allertare i familiari.
Misure cautelari e avvio del processo
Gli elementi raccolti sono stati ritenuti sufficienti per procedere con giudizio immediato, evitando l’udienza preliminare. L’uomo è attualmente sottoposto a misura cautelare con braccialetto elettronico, che gli impone il divieto di avvicinamento alla persona offesa.