Cilento

Indagine sul “sistema multe” a Capaccio Paestum: quattro indagati per annullamenti illeciti

Per la Procura l'annullamento delle multe rientrerebbe in un più ampio "sistema" clientelare che ha caratterizzato la macchina amministrativa

Ernesto Rocco

21 Maggio 2025

Un nuovo filone d’indagine si è abbattuto sul Comune di Capaccio Paestum. La Procura della Repubblica di Salerno ha avviato un’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione delle multe per violazioni al Codice della Strada, che avrebbero portato all’annullamento illegittimo di 137 verbali, per un valore complessivo di circa 16.000 euro. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Eboli, hanno condotto all’iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone.

I nomi degli indagati e le accuse contestate

Nell’elenco degli indagati figurano la comandante della polizia municipale, Sofia Strafella, l’ex comandante Natale Carotenuto, l’impiegato dell’ufficio verbali Giovanni Matonte e il vigile urbano Andrea Marciano. A vario titolo, ai quattro sono contestati i reati di falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, frode e accesso abusivo a sistema informatico.

Per la comandante Strafella e l’ex comandante Carotenuto, l’accusa è aggravata dall’abuso di potere e dalla violazione dei doveri di funzione pubblica.

Secondo l’accusa, gli annullamenti delle multe sarebbero stati falsificati su istigazione dei destinatari delle sanzioni, con l’obiettivo di evitare il pagamento e sottrarre risorse alle casse comunali. L’inchiesta prende in esame i verbali annullati o archiviati nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022.

Connessioni con precedenti indagini e richieste di misure cautelari

Questa nuova indagine, definita da fonti giudiziarie come l’inchiesta “madre”, avrebbe condotto alla scoperta di possibili episodi corruttivi, già emersi nelle note indagini sugli appalti pilotati al Comune e in Provincia, culminate con l’arresto del sindaco Franco Alfieri. I pubblici ministeri Alessandro Di Vico e Morris Saba avevano richiesto al giudice per le indagini preliminari (gip) l’applicazione di misure cautelari: arresti domiciliari per Carotenuto e Strafella, e sospensione dall’esercizio di pubblici uffici per Matonte e Marciano.

Rigetto delle misure cautelari da parte del GIP, ma la Procura ricorre

Tuttavia, il gip Valeria Campanile, pur riconoscendo la gravità indiziaria, ha rigettato le richieste della Procura. Il gip ha motivato la decisione sottolineando che le condotte illecite si sono interrotte dopo i primi accessi della Guardia di Finanza presso il Comando, avvenuti tra settembre 2022 e luglio 2023. Inoltre, ha influito la circostanza che Carotenuto sia attualmente in pensione e Marciano sia stato trasferito ad altra sede.

Nonostante ciò, la Procura ha impugnato il provvedimento dinanzi al Tribunale del Riesame. L’accusa sostiene che l’ex maggiore Carotenuto, nonostante la quiescenza, mantenga una forte influenza sul personale in servizio, avendo diretto il Comando per molti anni. La comandante Strafella, ancora alla guida della polizia municipale, viene indicata come figura chiave all’interno del sistema di gestione dei verbali.

I diretti interessati smentiscono le accuse e si dicono pronti a difendersi. Per la Procura, invece, l’annullamento delle multe rientrerebbe nel più ampio sistema clientelare che ha caratterizzato la macchina amministrativa.

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