Si è inaugurata il 10 maggio ad Agropoli, presso il Centro Culturale Up in Piazza della Repubblica, la mostra collettiva “Luce di Maria Celeste“, un evento dedicato alla figura della Beata Maria Celeste Crostarosa, che ha saputo unire arte e spiritualità in un percorso espositivo coinvolgente e suggestivo.
L’iniziativa
L’iniziativa, realizzata con il patrocinio della Diocesi di Vallo della Lucania e della Città di Agropoli, ha visto la partecipazione di numerosi artisti, le cui opere hanno interpretato con sensibilità il messaggio di fede e contemplazione della Beata Crostarosa.
La giuria, composta dalle monache del Monastero di Foggia, dal maestro Bruno Bambacaro, dalla maestra Barbara De Marco, dal dottor Giuseppe Salzano, da Don Carlo Pisani e dal critico d’arte Antonella Nigro, ha premiato le opere che meglio hanno espresso la tematica della mostra, riconoscendo il talento e la profondità delle creazioni esposte.
Gli artisti
Tra gli artisti protagonisti figurano Daniela Capo, Enzo Marotta, Giovanni Visco, Velia Prota, Elena Vilkov, Maria Rosaria Verrone, Cristina Sodano, Franca Guariglia, Roberto Bellucci, Pasquale Scardino, Serena Passaro, Celeste Annunziata, Erminio Ariano, Valeria De Rienzo, Anna Di Pasquale, Geneviève Porpora, Nera D’Auto, Franco Cortazzo, Mauro Trotta, Luigi D’Amato, Miretta Sparano, che hanno contribuito a rendere l’esposizione un dialogo visivo di grande impatto emotivo.
L’evento è stato reso possibile grazie al sostegno delle associazioni Photo Art Community, APS Solidarte e L’ArgoLibro, che hanno promosso l’iniziativa con l’obiettivo di valorizzare l’incontro tra arte e spiritualità, offrendo al pubblico un momento di contemplazione e riflessione.
La mostra
La mostra è dedicata alla Beata Maria Celeste Crostarosa, figura mistica e fondatrice dell’Ordine del Santissimo Redentore. Nata a Napoli nel 1696, la sua vita fu segnata da una profonda esperienza spirituale e da una missione di rinnovamento della vita religiosa. Attraverso le sue visioni e il suo carisma, ha dato vita a una comunità monastica basata sulla memoria viva di Cristo, un concetto che ha influenzato la spiritualità redentorista. La mostra rimarrà aperta fino al 24 maggio, permettendo ai visitatori di immergersi nella bellezza delle opere e nella profondità del messaggio che trasmettono. Un’esperienza che va oltre l’esposizione artistica, diventando un invito al dialogo interiore e alla scoperta della luce che l’arte sa donare.