Attualità

M5S, Vallo della Lucania: “Salviamo i punti nascita di Polla e Sapri, una battaglia di civiltà e giustizia”

Il Movimento 5 Stelle denuncia: “La chiusura dei punti nascita mette a rischio la sicurezza sanitaria delle aree interne”

Comunicato Stampa

4 Aprile 2025

Neonata

Da anni, il Movimento 5 Stelle in provincia di Salerno, attraverso i suoi rappresentanti territoriali, si batte per impedire la chiusura dei punti nascita negli ospedali di Polla e Sapri. Queste strutture rappresentano un presidio essenziale per le comunità locali, garantendo il diritto alla salute per le future madri e i neonati delle aree interne della Campania.

I dati del 2024

I dati dell’ospedale di Polla parlano chiaro: 366 parti nel 2024, con una ripresa significativa, zero decessi materni e neonatali negli ultimi vent’anni e un tasso di tagli cesarei al 20%, ben al di sotto della media nazionale. Numeri che certificano l’eccellenza e la sicurezza della struttura.

“In questi anni, e soprattutto negli ultimi mesi, ci siamo mossi con diverse azioni istituzionali. Il compianto Senatore Francesco Castiello ha più volte evidenziato, attraverso atti ufficiali, che la chiusura dei punti nascita non tiene conto delle condizioni orografiche e infrastrutturali del territorio, presentando richieste formali al Ministero della Salute per ottenere una deroga. Il Consigliere regionale Michele Cammarano ha sottoscritto un ordine del giorno in Consiglio regionale per contrastare la chiusura e ha presentato un’interrogazione urgente alla giunta regionale per chiedere un intervento immediato. Allo stesso modo, la Senatrice Felicia Gaudiano ha portato il tema in Senato, ribadendo che la competenza sulle deroghe è regionale e denunciando i gravi disagi che la chiusura comporterebbe per le comunità locali.” A denunciarlo è Alessandro Maiese, rappresentante del gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Vallo della Lucania.

“Nelle interrogazioni del Consigliere Cammarano e della Senatrice Gaudiano è stato messo in luce che senza il centro nascita di Sapri le donne saranno costrette a percorrere chilometri su strade difficili per ricevere assistenza, esponendosi a gravi rischi per la loro salute e per quella dei neonati. Il così detto “Decreto Balduzzi”, secondo il quale la chiusura è stata disposta dal Ministero, non mira alla soppressione dei servizi, ma alla loro messa in sicurezza. L’Ospedale di Sapri non è mai stato indicizzato tra i presidi segnati da eventi traumatici, sintomatici di pregiudizi per la sicurezza delle partorienti e dei nascituri. A questo si aggiunge che l’allerta nazionale legata alla crisi vulcanica in corso ha indotto la Protezione Civile a inserire il Cilento nei relativi piani di emergenza quale area di elezione per il trasferimento delle popolazioni dell’area flegrea. L’11 aprile il Ministero della Salute ha convocato un incontro a Roma per discutere dell’uscita della Campania dal Piano di Rientro. In questa sede si parlerà anche dei punti nascita. Non possiamo permettere che questi ospedali vengano sacrificati per logiche burocratiche miopi e ingiuste! Difendere questi reparti non è una battaglia politica, ma una battaglia di civiltà e giustizia. Le donne delle aree interne non possono essere costrette a percorrere decine di chilometri per partorire, mettendo a rischio la loro sicurezza e quella dei loro bambini. Chiediamo che a Polla e Sapri venga riconosciuta la stessa considerazione riservata a Vallo della Lucania” – conclude Maiese.

Il Movimento 5 Stelle è al fianco del Comitato Salvaguardia Ospedale di Sapri, rappresentato da Franco Maldonato, Luciano De Geronimo e Sergio Massimilla, che da tempo si battono con determinazione per scongiurare la chiusura del punto nascita di Sapri. La loro mobilitazione è fondamentale per difendere il diritto alla salute delle comunità locali e per evitare un ulteriore impoverimento del territorio.

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