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L’appello di Iannuzzi (Pd): competenza sulla Cilentana passi all’Anas

Ci sono tutte le condizioni, la Cilentana passi all'Anas. Lo dice il deputato Pd Iannuzzi: la Sp30 ha un ruolo essenziale nella strategia del territorio.

Redazione Infocilento

17 Aprile 2016

Ora ci sono tutte le condizioni, la Cilentana passi all’Anas. Lo dice il deputato Pd Tino Iannuzzi: la Sp30 ha un ruolo essenziale nella strategia del territorio.

“Ci sono tutte le condizioni, previste dalla legislazione vigente, per realizzare il trasferimento alla Stato e, quindi, all’Anas, della gestione della strada provinciale 430, detta Cilentana, che da Paestum giunge sino a Policastro Bussentino attraverso quattro diversi tratti”. E’ quanto sostiene il parlamentare del Partito Democratico Tino Iannuzzi. “Sussistono tutte le condizioni – continua – fissate dall’articolo 2, comma 6 del Codice della Strada (D.Lgs. n. 285/1992), per la definizione e la classificazione delle strade. Alla luce di tale normativa, rientrano fra le Strade statali quelle strade extraurbane che “allacciano alla rete delle strade statali….i centri di particolare importanza turistica”; e che, inoltre, “servono traffici interregionali o presentano particolare interesse per l’economia di vaste zone….”. Tutte queste condizioni puntualmente si riscontrano nel caso della Strada provinciale n. 430. Infatti la Cilentana svolge una funzione essenziale e strategica di collegamento alla rete delle strade statali, in primo luogo all’Autostrada del Mezzogiorno la A3 Salerno-Reggio Calabria, dell’intero Cilento costiero, ricco di Centri di indubbia rilevanza turistica nazionale ed internazionale. Tale Strada serve un notevolissimo bacino di traffico, di dimensione sicuramente interregionale; è fondamentale per l’economia di una estesa area e per i collegamenti con vaste zone del Territorio nazionale. Il ritorno all’Anas della manutenzione e della gestione della Cilentana si prospetta particolarmente attuale, atteso che e’ appena iniziato e si svilupperà nei prossimi mesi il confronto fra Ministero delle infrastrutture, singole Regioni ed ANAS in merito alla destinazione della estesa rete stradale oggi gestita dalle Province, in vista del processo di riordino complessivo in corso, che investe il ruolo dell’Ente Provincia. Del resto le Province non dispongono da tempo delle risorse finanziarie necessarie per poter provvedere all’efficiente e quanto mai onerosa manutenzione delle tante infrastrutture ad esse affidate. L’attuale contesto situazione istituzionale e finanziario del Paese con ripetuti tagli di fondi, obiettivamente non consente alle Province di poter gestire tutta questa vasta rete stradale. La devoluzione allo Stato oggi è ancora più necessaria, visto che, grazie al meritorio e incisivo impegno del Presidente Canfora e degli Amministratori provinciali e del Governatore De Luca, sono stati affidati e sono in pieno svolgimento i lavori per la messa in sicurezza e la sistemazione definitiva della Cilentana, in conseguenza dei consistenti e ripetuti fenomeni franosi verificatisi in diversi tratti con cedimenti pericolosi di viadotti e gravi deterioramenti del manto stradale. Ne sono derivate pesanti conseguenze negative sulla circolazione ed i collegamenti con il Cilento costiero, con danni ingenti per l’economia turistica di una zona di elevato pregio ambientale e paesistico e di assoluta eccellenza turistica, e per la mobilità nel Cilento. Pertanto occorre attivare, nel proficuo rapporto istituzionale fra Ministero, ANAS, Regioni e Province, il procedimento per la nuova classificazione della Cilentana quale Strada statale. In questa direzione, secondo gli articoli 2 del Codice della Strada e 2 e 3 del relativo Regolamento di esecuzione (DPR n. 495/1995), il procedimento ha inizio con la proposta formale della Provincia di Salerno, che ha già dichiarato la sua completa condivisione al pari dei tanti Comuni interessati, seguono la relativa deliberazione della Regione Campania; e, poi, a livello statale, i pareri di ANAS e Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; infine la procedura si conclude e definisce con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture”. Iannuzzi ha già sensibilizzato su questa fondamentale vicenda il Ministro delle Infrastrutture Del Rio e la Presidenza dell’ANAS.

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