Attualità

Cilento, aspettando il Natale tra novene, presepi e zampogne: usanze e tradizioni

Natale, tempo di tradizioni: ecco quelle comuni nel Cilento.

Giuseppe Conte

18 Dicembre 2015

Natale, tempo di tradizioni: ecco quelle comuni nel Cilento.

Si avvicina il Natale e ci prepariamo secondo usi e costumi appartenenti alla nostra cultura. È una festività prettamente religiosa contornata da aspetti popolari che spesso sfociano in tradizioni più pagane. Con il periodo dell’Avvento entra nel vivo l’attesa. L’8 Dicembre è consuetudine allestire l’albero e il presepe. Dalla stessa data è possibile vedere ancora qualche suonatore di zampogna e di ciaramella che diffondono le proprie note per le vie dei paesi. La novena è il conto alla rovescia che annuncia l’imminente arrivo della nascita di Cristo.

La simbologia è caratterizzata da diverse usanza, tra cui quella legata alla luce con la classica “focara” ma di questo parleremo nei prossimi articoli. Tra gli elementi che richiamano il Natale anche alcuni legati ad antiche credenze di “portafortuna” come l’esposizione del muschio o del pungitopo. Con gli stessi elementi si completa pure il presepe. Il pungitopo, in particolare, arricchisce di colore l’atmosfera con le sue grandi bacche rosse. Nel Cilento, si trova un’altra pianta cespugliosa di poco più grande rispetto al pungitopo; per questa motivazione simpaticamente nel dialetto locale si chiama “rasca atti” (graffia gatti). Quest’ultimo presenta foglie con piccoli aculei come l’estremità pungente dei fusti del pungitopo che assumono il ruolo di foglie. Sgranare il melograno è un altro “rituale” appartenente alla cultura locale: un gesto simbolico come augurio di prosperità.

Ed infine la gastronomia. Risaltano le tipiche preparazioni: scauratieddi, ‘mbuttitelle e nocchetelle. Gli “scauratiddi” sono di sicuro il dolce più tipico e noto del Cilento. Di lontane origini, negli anni passati si preparava la notte di Natale, contemplando il passaggio dal buio alla luce a pochi giorni dal solstizio d’inverno. Le “’mbuttitelle”, invece, assumono forma di “stella”, evocando la cometa che guidò i pastori alla grotta. E poi le “nocchetelle”, anch’esse richiamano il tema della luce, simbolo di rinascita e per eccellenza del Natale stesso.

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