Alburni

Ecco le tradizioni del cenone di Capodanno

Tutto quello che si deve mangiare per buon auspicio

Angela Bonora

31 Dicembre 2020

Tutti noi non vediamo l’ora di salutare il vecchio anno, con l’auspicio che il 2021 sia migliore del precedente. Il 2020 è stato un anno molto particolare, caratterizzato da una pandemia che ha segnato tutto il mondo. Per augurarci quindi, che il 2021 inizi nel modo migliore, ci sono numerose tradizioni che sono state tramandate di generazione in generazione. Gli anziani infatti, possono spiegare dall’alto della loro saggezza, il significato di tutti i pasti che arricchiscono le nostre tavole alla vigilia del nuovo anno.

La tradizione più famosa e diffusa in tutta l’Italia, è quella di mangiare le lenticchie. Questo legume rappresenta la speranza di prosperità per l’anno nuovo. La tradizione nasce nell’antica Roma, quando era abitudine regalare una borsa di cuoio chiamata “scarsella”, solitamente legata alla cintura, piena di lenticchie. L’augurio era che si trasformassero in monete, questo perché il nome della lenticchia deriva dal latino “lens”, lente, legato alla forma del legume che ricorda quello di una moneta.

In passato nel Cilento e nel Vallo di Diano, si usava consumare il piatto di lenticchie per buon auspicio, accompagnato dallo zampone, tradizione diffusa in tutta Italia.

Un altro cibo da mangiare è l’uva per la buona sorte. La leggenda vuole che ad ogni acino corrisponda ad un mese dell’anno per il quale ci si augura la buona sorte. Fin dall’antichità, in generale, l’uva era simbolo di abbondanza. Ecco perché, secondo un proverbio, «chi mangia uva per Capodanno conta i quattrini tutto l’anno».

Continuiamo con il melograno per la fertilità. Nella mitologia greca e romana la pianta e il frutto erano considerati sacri perché amati dalle dee Venere e Giunone, spesso rappresentate proprio con un melograno in mano. Da qui l’idea che sia simbolo di fertilità e ricchezza.

Ancora il peperoncino contro i guai. Il cornetto rosso è un amuleto molto diffuso contro invidie, malocchio e ogni genere di guai. Sin dall’età neolitica gli abitanti delle capanne erano soliti appendere sull’uscio della porta corna di animali, simbolo di potenza e fertilità. Oltre che essere utilizzato in cucina, iniziò ad essere appeso nelle case e nei negozi per difendersi dal malocchio, diventando in breve tempo un sostituto a buon mercato del corno.

Infine riso per l’abbondanza. Anche in questo caso vale lo stesso discorso delle lenticchie: con i suoi chicchi dovrebbe, secondo varie credenze, portare abbondanza per l’anno a venire. L’ideale sarebbe preparare un bel risotto, ma se avete in mente un altro menu, potete sempre spargerne una manciata a crudo sulla tavola o in qualche ciotolina.

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