Non è stata accolta positivamente la notizia relativa alla realizzazione di un impianto a biomasse nel comune di castellabate. Se l’amministrazione comunale si mostra soddisfatta per l’opera la minoranza insorge: “Oggi, nel 2019 l’Amministrazione di Castellabate ha diramato un comunicato stampa con il quale, entusiasticamente, preannuncia l’installazione in località Maroccia (depuratori) di un impianto a biomasse vegetali. È prevista, quindi, la combustione di scarti di origine forestale, agricola e agroindustriale (almeno ufficialmente). Attraverso questo processo si crea energia che servirà da un lato ad alimentare l’impianto stesso e dall’altro a far funzionare parte dell’impianto di depurazione (settore fanghi). Dal comunicato si evince che l’obiettivo principale è la riduzione dell’attuale spesa energetica del Comune”, dice Luigi Maurano. Il consigliere di minoranza poi si interroga: “Ma chi l’ha fatto diramare sa che dal 1 Gennaio 2019 questo costo di gestione è in capo alla Consac, gestore del servizio idrico integrato?”
A questo punto dovrebbe esservi una rimodulazione della convenzione e un ricalcolo al ribasso del corrispettivo che il Comune dà alla Consac come contributo all’ammodernamento degli impianti (1.100.000 euro, mica bruscolini!!)”
Maurano prosegue: “Ma aspetto ancor più importante è la presenza di numerose tesi che evidenziano come l’analisi del ciclo di vita (costruzione, esercizio e dismissione) degli impianti a biomasse vegetali possano essere dannosi per l’ambiente. Il reattore di conversione dell’impianto che si vorrebbe realizzare a Castellabate è studiato per funzionare 24 ore al giorno per 7.500 ore all’anno. Va da sé che potrebbero non bastare gli scarti derivanti dalle due aziende agricole del territorio che hanno sottoscritto un accordo per la fornitura, con l’ipotesi che altre aziende non appartenenti al nostro Comune e con un’impronta più industriale possano venire qui a “scaricare” i propri scarti”. E ancora:
“Un impianto con 7 metri di camino che, giorno e notte, sarà attivo. Proprio nel Comune di Castellabate, Bandiera Blu, uno dei borghi più belli d’Italia (2008) e Patrimonio Mondiale dell’Unesco (1999).
Per di più, un impianto installato in un’area che in questi anni, tra sequestri e criticità riscontrate, non è stata un esempio positivo di efficienza amministrativo-gestionale”. Per Maurano, quindi, non serve un impianto a biomasse:
“Nessun beneficio economico, peraltro ad oggi tecnicamente inesistente, può mettere a rischio, anche solo potenzialmente, la salubrità di un territorio e dei suoi cittadini”.
Pronta la replica del sindaco Spinelli: “Mi hanno segnalato l’allarme che stanno generando alcuni post dei consiglieri di minoranza circa l’impianto a biomasse che ci è stato finanziato accostandolo addirittura a quello che si voleva costruire a Capaccio qualche anno fa. Stiamo parlando di due cose completamente diverse. A Capaccio l’ipotesi era di costruire una CENTRALE per la produzione di Biometano attraverso la digestione anaerobica di effluenti zootecnici con tanto di laghetto. A Castellabate parliamo di un impianto di piccola taglia per biomassa vegetale (sfalci,potature) e vi garantisco che mai consentirei l’installazione di qualcosa che sia anche solo potenzialmente nocivo per la salute”
Poi conclude: “Comunque state tranquilli perché tutto sarà valutato e approfondito con l’attenzione che l’argomento merita. Infine voglio precisare che i benefici derivanti da questo impianto saranno chiaramente a vantaggio degli utenti. Intanto eviterei inutili allarmismi in attesa di approfondire l’argomento”.
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