Cilento

Torna la millenaria Fiera della Croce di Stio

Era la fiera più grande del territorio e aveva una durata di 5-6 giorni

Redazione Infocilento

4 Agosto 2022

Vivere il Cilento d’estate, tra costa ed entroterra, attraverso un percorso che abbraccia storia, cultura, arte, territorio, enogastronomia e tradizioni. Al via la 52esima edizione della Fiera Millenaria della Croce di Stio, il cui programma e finalità è stato presentato pochi giorni fa da Pizza Gourmand, la nuova sede della pizzeria Gino Sorbillo, grazie a un gemellaggio tra il territorio cilentano e il capoluogo Campano. Parliamo di una fiera di origini antichissime, appunto millenaria, fondata un tempo prevalentemente sul commercio di bestiame, baratto di alimenti, vendita di tessuti preziosi.

Era la fiera più grande del territorio e aveva una durata di 5-6 giorni. Da tre anni il progetto coinvolge 6 Comuni del Cilento nella costruzione di un percorso volto alla valorizzazione e fruizione turistica del territorio nella sua interezza, partendo dunque dalla costa fino ad arrivare ai luoghi più interni e incontaminati. Quest’anno il Comune capofila è Ascea che apre e chiude il cerchio degli eventi in cartellone, affiancato da Gioi, Orria, Perito, Campora e Stio.

Novità di quest’anno il gemellaggio con il capoluogo campano, fortemente voluto da tutto il gruppo dei 6 Comuni. E pensando a Napoli e alle sue eccellenze, Gino Sorbillo come rappresentate della pizza napoletana nel mondo è stato un rimando automatico. Del resto la pizza, soprattutto nella sua versione contemporanea, si guarda intorno e attinge ai sapori e alle prelibatezze regionali, e non solo, prime fra tutte proprio quelle del territorio cilentano.

Ho scelto circa 36 anni fa questo gemellaggio – racconta Pietro D’Angiolillo, sindaco del Comune di Ascea. La mia stessa vita è divisa tra Napoli e Ascea; così abituato a questo scambio osmotico tra le due realtà che mi viene naturale portarlo sempre avanti. Da tre anni siamo partiti con un progetto di integrazione tra l’entroterra e la costa. Chi viene in Cilento non lo fa soltanto per godere di un bagno nelle nostre acque cristalline ma anche per assaporare le tradizioni enogastronomiche, per il paesaggio, la sentieristica, la natura rigogliosa. A questo collegamento tra il mare e la collina cerchiamo di dare un’offerta più articolata attraverso un percorso di eventi che partendo da Velia, il grande attrattore culturale insieme con Paestum, si inoltrano nella zona più interna, quella più ricca di tradizioni, con territori intatti e tradizioni millenarie ancora vive”.

La Fiera della Croce di Stio ha trasformato la parola Fare rete in un dato di fatto perché attorno alla Fiera ogni anno i Comuni coinvolti si passano il testimone, proponendosi ogni volta come capofila, andando a sopperire a problemi di risorse che i piccoli Comuni hanno come costante del loro essere. Lo scorso anno è toccato al Comune di Gioi l’onore di guidare la fiera.

“La filosofia del progetto – spiega Maria Teresa Scarpa, sindaca del Comune di Gioi – è quella di rispondere alle linee guida del POC, il cui bando quest’anno prevedeva oltre all’organizzazione degli spettacoli anche una particolare attenzione alla valorizzazione degli itinerari. Dunque, chi approda alla Fiera nei nostri territori può soggiornarvi per più giorni partecipando a dei percorsi, di svariata natura: dal trekking, alla gastronomia, dal teatro alla musica e danza. Il tutto tenendo bene a mente che in Cilento le distanze non si calcolano in km ma in emozioni”.

In questo modo è possibile vivere un’esperienza immersiva, in una natura florida e ospitale anche nelle temperature, perché la collina cilentana, con il suo parco nazionale del Cilento, ha un verde lussureggiante e un clima accogliente e fresco, perfino in piena estate.

La direzione artistica è affidata per il terzo anno consecutivo a Lillo de Marco. Quest’anno in cartellone, nel variegato mix di produzioni teatrali, di rievocazioni storiche ma anche concerti e teatro classico, abbiamo inserito un numero importante di spettacoli dedicati ai bambini, cercando di trasmettere loro perfino il teatro classico, solitamente destinato a un pubblico adulto e preparato.

Il progetto nasce grazie a un finanziamento della Regione Campania con il bando dei POC che punta alla valorizzazione e incremento dei flussi turistici.

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