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Roccadaspide: esposto in Procura contro la Direttrice del Distretto Sanitario

Rapporto ai ferri corti tra l'amministrazione comunale di Roccadaspide e la direttrice del distretto sanitario

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 22 Giugno 2022
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Girolamo Auricchio, vicesindaco di Roccadaspide, ha presentato ricorso alla Procura della Repubblica di Salerno, contro la Direttrice del Distretto Sanitario 69 Capaccio-Roccadaspide, Giuseppina Arcaro.

“Voglio portare all’attenzione della Magistratura una serie di vicende che hanno depotenziato e reso inoperativo il nostro distretto, arrecando importanti danni ai pazienti e all’intera popolazione residente in un territorio estesissimo quale quello del Cilento, Alburni e Alento, ledendo, in tal modo, l’inalienabile diritto alla salute”, si legge nell’esposto la cui copia è stata inviata, affinché prendesse provvedimenti atti a fronteggiare la triste situazione sanitaria, anche al Direttore Generale dell’A.S.L. Salerno, Mario Iervolino.

“La Dottoressa Arcaro, in poco tempo, ha di fatto svuotato il Poliambulatorio di Roccadaspide da cui sono state soppresse otto branche specialistiche quali la Riabilitazione, l’Allergologia, la Neuropsichiatria Infantile, la Psicologia, l’Oncologia, la Cardiologia, la Medicina dello Sport e la Pneumologia tanto che per l’autorizzazione dell’ossigeno liquido i pazienti di questo territorio sono costretti a recarsi presso l’ospedale di Eboli” è stato denunciato nell’esposto in cui, tra le altre, cose sono stati evidenziati i tempi di attesa insostenibili per alcune visite come, per esempio, quelle ginecologiche, urologiche, cardiologiche, ortopediche, reumatologiche, per le patologie legate al diabete e all’udito, oculistiche e geriatriche i cui tempi di attesa vanno da tre a sette mesi mesi, a seconda della visita. Situazione drammatica anche per la fisiatria in quanto le visite domiciliari per gli ammalati allettati sono ferme da novembre con l’impossibilità, dei pazienti, di ricevere gli ausili atti a migliorare le loro condizioni come protesi e sedie a rotelle. Tutto questo nonostante la Regione Campania avesse sostenuto e incentivato il progetto “Sviluppo delle Aree del Cilento Interno -Incentivazione e Riorganizzazione dell’Assistenza Sanitaria” finanziando così una serie di interventi per l’importo di 2.630.000,00 euro riconoscendo le disuguaglianze sociali e di salute in atto per il Cilento Interno e le molteplici difficoltà dovute alle distanze e alla cattiva viabilità per accedere ai servizi. “Di contro, la Direttrice Sanitaria del Distretto di Roccadaspide, autonomamente, in violazione di legge, riduce l’offerta sanitaria, sopprimendo ambulatori specialistici ed evitando di prendere provvedimenti per ridurre le liste di attesa. Con le sue azioni sta impedendo ai cittadini di questo territorio di usufruire dei Livelli Essenziali di Assistenza che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire per legge a tutti i cittadini” ha continuato Auricchio nel lungo testo presentato alla Procura in cui ha esplicato anche altri gravi problemi come la chiusura dell’Ufficio Ticket e la chiusura del Centro Trasfusionale.

“Siamo di fronte a delle azioni sciagurate e su tutto questo aleggia la condizione giuridica e la legittimazione della Dottoressa Arcaro a svolgere il ruolo i Dirigente Sanitario. La dottoressa Arcaro era stata in precedenza nominata Direttore Sanitario dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise, ma a seguito di una serie di esposti presentati alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti di Campobasso e all’Ufficio Nazionale Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, pare che la stessa non abbia i titoli per ricoprire tale ruolo” ha fatto sapere Auricchio riportando le parole della stampa molisana sull’argomento e allegando gli articoli all’esposto.

“Questi sono solo alcuni dei fatti e siamo stanchi di essere trattati come cittadini di serie B” ha concluso Auricchio.

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TAG:CilentoCilento Notizieroccadaspideroccadaspide notizie
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