Ascea e Montano Antilia, due comunità in lutto per la morte della piccola Sharon. A venti giorni dalla nascita prematura la piccola si è spenta nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Federico II di Napoli.
Addio alla piccola Sharon: la storia
È venuta al mondo troppo presto, a sole 24 settimane dall’inizio della gravidanza. I sanitari l’hanno dovuta far nascere perché la mamma, positiva al Covid 19, è arrivata nella struttura partenopea in condizione disperate. La donna, Antonietta, ancora lotta tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva.
Il cordoglio
In tanti stanno rivolgendo messaggi di cordoglio alla famiglia. «Oggi nella nostra piccola comunità – il pensiero dei concittadini di Ascea – c’è solo un immenso dolore. La piccola Sharon non ce l’ha fatta. Ha lottato con tutte le sue forze, ma il suo piccolo cuoricino ha smesso di battere. Dolore e silenzio. Un intero paese si stringe intorno alla famiglia, ancora impegnata in una lunga e difficile battaglia contro un male che da due anni ci ha sconvolto le vite. Ascea è con voi, pronta a darvi sostegno e conforto» .
Alla famiglia Palmigiano la vicinanza del sindaco Pietro D’Angiolillo e di tutta l’amministrazione comunale.
Da ferragosto le comunità di Ascea, dove risiede la famiglia Palmigiano, e quella di Montano Antilia, paese di origine della puerpera 26enne, stanno seguendo con apprensione le sorti della giovane mamma e della sua bimba.
La donna è risultata positiva al Covid 19 alla 24esima settimana di gravidanza e ancora non si era sottoposta alla vaccinazione. Proprio per il suo stato di attesa le avevano sconsigliato di vaccinarsi. La gravidanza, la seconda per la donna già mamma di un bimbo, era andata avanti senza problemi fino alla vigilia di ferragosto, quando ha iniziato a manifestare i primi sintomi del Covid.
Subito dopo è arrivata al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Vallo della Lucania con difficoltà respiratorie. Nei primi giorni è stata ricoverata nel reparto di emergenza del San Luca, poi per l’aggravarsi delle sue condizioni i sanitari ne hanno disposto il trasferimento in terapia intensiva.
A monitorare il suo quadro clinico sin dall’inizio del ricovero a Vallo, il primario del reparto di ginecologia, il dottore Salvatore Ronsini, responsabile anche del Dipartimento per la salute della donna e del bambino dell’Asl di Salerno.
Il feto stava bene ma per le condizioni della donna, che aveva la polmonite bilaterale, si decise di trasferirla a Napoli dove i medici decisero di portarla subito in sala operatoria per far nascere la bambina.