Erano sottoposti a misure pre-cautelari ma nonostante ciò percepivano comunque il reddito di cittadinanza benché la legge, in questi casi, preveda la sospensione dell’erogazione. Nell’ambito di una serie di controlli i carabinieri hanno scoperto 146 persone che percepivano illecitamente il beneficio.
Le disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza prevedono la sospensione del reddito – con un provvedimento del Giudice – nei confronti del beneficiario o del richiedente cui è applicata una misura cautelare. Questo avviene anche dopo la convalida dell’arresto o del fermo. La legge prevede anche dei meccanismi di rideterminazione degli importi del reddito di cittadinanza a carico del beneficiario qualora – all’interno del suo nucleo familiare – ci sia una persona sottoposta a misura cautelare. Per questo motivo, il comando provinciale carabinieri di Napoli ha disposto a tutti i comandi e reparti dell’intera provincia partenopea di effettuare accertamenti economici sul conto delle persone sottoposte a misure pre-cautelari (gli arrestati e i fermati).
Il controllo è stato effettuato per verificare se vi fossero persone colpite da misure pre-cautelari che beneficiassero impropriamente del reddito di cittadinanza. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro partenopeo, su segnalazione del comando provinciale di Napoli, hanno esaminato le “posizioni” economiche di 307 persone sottoposte a misure pre-cautelari. Di queste, 146 hanno beneficiato illecitamente del reddito di cittadinanza per una percentuale pari quasi al 50 per cento.
Questo monitoraggio riguarda solo il mese di febbraio. Dagli accertamenti in corso relativi al mese di marzo il trend sembra essere simile. I carabinieri hanno segnalato all’autorità giudiziaria i casi analizzati per l’interruzione del beneficio. Il maggior numero di segnalazioni è localizzato nel quartiere partenopeo di Scampia. Seguono Torre Annunziata e il quartiere Secondigliano di Napoli.