Attualità

Dossier Legambiente sul verde in città: Le città campane sempre più grigie

Ancora un grande assente che è il Piano del verde, strumento non presente in tutte 5 le città

Comunicato Stampa

21 Novembre 2020

Le città campane sempre più lontane dal verde e preferiscono colorarsi di grigio. In Campania, nel 2017, sono 1.212.801 gli ettari di suolo a copertura vegetale di tipo arboreo, arbustivo e erbaceo. Nel 2019 però la quantità di suolo consumato è arrivata a raggiungere 140.033 ettari un valore pari al 10,30% dell’intero territorio facendo registrare un incremento dello 0,16% rispetto precedente anno. La Campania rappresenta la terza regione per consumo di suolo preceduta Lombardia e Veneto, con una perdita importante di superficie a copertura vegetale. Non va meglio per le 5 città capoluogo della Campania dove secondo Istat (dati 2018) gli strumenti di gestione del verde urbano risultino essere ancora poco presenti. Infatti, se il Regolamento del verde è presente in tre capoluoghi di provincia, nello specifico Benevento, Avellino e Salerno, appare ancora un grande assente che è il Piano del verde, strumento non presente in tutte 5 le città.

La fotografia del verde urbano in Campania è stata scattata da Legambiente in occasione della Festa dell’Albero del prossimo 21 novembre, Giornata Nazionale degli alberi istituita dal ministero dell’Ambiente e finalizzata alla promozione della tutela ambientale, alla riduzione dell’inquinamento e alla valorizzazione del verde urbano.

Anche quest’anno Legambiente, nonostante il difficile momento legato all’emergenza sanitaria, vuole celebrare la giornata lanciando l’iniziativa digitale. Partecipare sarà facile: una volta scattata la foto che ritrae la piantumazione dell’albero o del semino, sarà necessario condividerla sui social network taggando Legambiente e usando gli hashtag ufficiali della Festa dell’Albero 2020#VasiComunicanti e #FestadellAlbero.

Ritornando al dossier di Legambiente per i dati sulla gestione del verde urbano, il censimento delle specie vegetali presenti nel territorio risulta attuato in 3 città su 5, ma solo il comune di Salerno lo ha realizzato su tutto il territorio cittadino applicando inoltre la georeferenziazione dei dati. Si aggiunge però il dato che emerge dalle risposte al nostro questionario che nell’anno 2020 anche il comune di Benevento ha avviato il censimento del verde.

Decisamente meno virtuosi i capoluoghi di provincia campani in merito alla messa a dimora di nuovi alberi per ogni nuovo bimbo residente nel comune. Solo il comune di Salerno, infatti, sembra aver applicato questo obbligo di legge . Interessante anche il dato relativo al 2019 rilevato dal rapporto di Legambiente “Ecosistema Urbano” sul numero di alberi ogni 100 abitanti. I capoluoghi campani risultano essere al di sotto della media nazionale che quest’anno ha raggiunto il valore di 21,7 alberi/100 abitanti. Caserta, con 20 alberi ogni 100 abitanti è la città capoluogo con il più alto numero di alberi, seguita da Salerno con 15, Napoli con 6 e infine Benevento con 4 alberi ogni 100 abitanti. Non risulta disponibile invece il dato della città di Avellino.

Per quanto riguarda la densità di verde urbano, cioè la quantità di verde rispetto all’estensione territoriale, Napoli e Salerno, rispettivamente con il 9,57% e il 4,13%, continuano ad essere i due comuni con la maggiore densità verde, al contrario Benevento risulta essere il comune con la minore quantità di verde urbano rispetto alla sua estensione territoriale con un valore dello 0,99%

I capoluoghi campani risultano essere diversi anche per la tipologia di verde che li caratterizza. In particolare, il verde attrezzato (ovvero piccoli parchi – con superficie fino a 8.000 mq – e giardini di quartiere con giochi per bambini, aree cani, panchine e altre infrastrutture destinate alla fruizione il verde urbano) rappresenta la tipologia di verde che caratterizza, in percentuale maggiore, i comuni di Benevento, per il 40,85%, e Avellino, per il 59,69%,

Le aree boschive invece rappresentano circa il 48% del verde urbano che caratterizza il comune di Salerno. Differentemente per il comune di Napoli non si individua una preponderante tipologia di verde. I grandi parchi (ovvero quelli con una estensione superiore agli 8.000 mq) con il 23%, il verde incolto con il 17,31% e quello storico con il 15,87% rappresentano le tre tipologie di verde maggiormente presenti nel comune di Napoli e complessivamente raggiungono 640 ettari di estensione.

“Le nostre città- commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania– continuano a considera la gestione e la manutenzione del verde pubblico come una cenerentola nelle politiche amministrative. Eppure basterebbe solo pensare all’importante ruolo che il verde gioca nel migliorare l’aspetto estetico delle nostre città, trasformando decisamente il paesaggio urbano e spezzando, ad esempio, la monocromia delle infrastrutture grigie. Ma il verde è anche sede e momento di aggregazione, riuscendo a svolgere quindi anche una funzione ricreativa e sociale. I sindaci hanno difficoltà a capire che il verde svolge anche un importantissimo ruolo nella mitigazione degli inquinanti atmosferici. Traffico veicolare, attività industriali, lo stesso riscaldamento domestico, rilasciano ogni giorno grandi quantità di inquinanti in atmosfera come, ad esempio, gli ossidi di azoto o il particolato. La componente verde delle nostre città però può ridurre la presenza di questa sostanza grazie, ad esempio, alla loro intercettazione operata dalle foglie. Inoltre, il verde urbano sembra poter giocare anche un ruolo importantissimo nella sfida ai cambiamenti climatici. E se – conclude Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania– le aree verdi pubbliche rendono da sempre servizi strategici alle nostre città per resistere all’aumento delle temperature, migliorare la qualità dell’aria, per le relazioni sociali, allo stesso tempo risultano ancora  essere le cenerentole dei bilanci pubblici, mancano le risorse per la manutenzione, la gestione, la sicurezza e spesso sono abbandonate o chiuse. E’ tempo di invertire la rotta in caso contrario le intenzioni degli amministratori di accreditarsi ad essere sindaci green rimangono tali e da esibire solo in campagne elettorali.”

Legambiente ha inviato ai comuni della Campania un questionario conoscitivo sullo stato del verde urbano. Hanno risposto 61 su 550 amministrazioni della Campania, pari all’ 11% dei comuni presenti nella regione. Anche qui la fotografia è poco nitida con una poca diffusione, da parte dei comuni, sul tema della gestione del verde urbano. Ancora troppo poche quelle amministrazioni locali che hanno deciso di avvalersi di strumenti utili alla pianificazione, alla gestione e alla manutenzione del verde urbano. Poco presenti o quasi completamente assenti sembrano essere, infatti il Piano del Verde e il Regolamento del verde, così come sembrano essere ancora troppo pochi i comuniche hanno proceduto a effettuare un censimento del verde comunale, che risulta attuato solo da 1 comune su 5.

Inoltre, sono ancora troppo poche le amministrazioni che effettuano la piantumazione di nuovi alberi per ogni bambino nato e/o adottato nel territorio comunale, una disposizione che risulta obbligatoria però per tutti i comuni che presentano una popolazione superiori ai 15.000 abitanti. Solo il 25% di queste amministrazioni ha dichiarato di aver attuato questa disposizione. Emerge però anche il dato positivo di alcune amministrazioni locali (pari al 27% del campione) che pur non avendo l’obbligatorietà di attuazione di questa norma, poiché presentano un numero di abitanti inferiore alle 15 mila unità, applicano ugualmente tale disposizione evidenziando, quindi una sensibilità al tema del verde.

Si sviluppa sempre di più anche la cultura della gestione di una parte delle aree verdi pubbliche con il coinvolgimento attivo da parte di cittadini, commercianti e associazioni. È infatti presente questa pratica di gestione del verde urbano nel 37,7% di comuni campani che hanno risposto al nostro questionario, dove cittadini e commercianti, con il 43%, rappresentano la porzione più numerosa di privati che ha attuato questa pratica. 

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