Per il progetto dell’impianto di compostaggio di Castelnuovo Cilento il 14 ottobre 2020 s’è svolta la seconda seduta della conferenza dei servizi, per l’istruttoria della VIA. Le associazioni ambientaliste e i comitati locali hanno raggiunto l’obiettivo: l’impianto di compostaggio non si farà! Surreale è stato il modo in cui s’è arrivati a tale definizione: il sindaco Lamaida è personalmente intervenuto alla conferenza dei servizi per ritirare l’istanza del progetto.
L’amministrazione comunale di Castelnuovo Cilento non aveva altra strada, il parere negativo della VIA era tracciato, il ritiro del progetto è stato l’unico modo per evitare lo smacco della bocciatura.
L’associazione DifesAmbiente-Trasparenza e Legalità ha partecipato ai lavori della conferenza dei servizi con il suo rappresentante Filadelfio Cammarano “abbiamo rilevato ed evidenziato fin da subito, in sede di conferenza, che il progetto dell’impianto di compostaggio di Castelnuovo Cilento era in contrasto con le prescrizioni del Parco, espresse in sede di approvazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani della Regione Campania – spiega – Il Parco nel 2016 espresse parere favorevole al Piano regionale dei rifiuti, a condizione che venissero esclusi tale tipologia di impianti dal territorio del Parco e delle aree contigue. Ci ha lasciati stupiti, per molto tempo, l’indifferenza dell’ente Parco dinanzi al progetto dell’impianto di compostaggio di Castelnuovo Cilento”.
“Il Parco s’è attivato in modo fattivo solo all’indomani dell’interrogazione parlamentare del senatore Castiello, che lo scorso mese di luglio aveva richiamato l’attenzione del Ministro dell’Ambiente, generale Sergio Costa, sull’incompatibilità dell’impianto di compostaggio di Castelnuovo Cilento e le prescrizioni contenute nel parere espresso il 15 novembre 2016 dallo stesso Parco, in sede di approvazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani della Regione Campania”, aggiunge Cammarano.
Il presidente dell’associazione DifesAmbiente-Trasparenza e Legalità, Massimo Carleo, sottolinea: “questa è la vittoria dei cittadini, il trionfo della trasparenza e della legalità, che segna la sconfitta della politica che governa gli enti locali. Sia nel caso dell’impianto di compostaggio di Castelnuvo Cilento sia nel caso della delocalizzazione delle antenne dal centro storico di Vallo della Lucania, ha prevalso la legalità e la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini, che l’associazione DifesAmbiente-Trasparenza e Legalità ha avuto l’onere e l’onore di rappresentare”.
“Nell’interesse del Cilento e del territorio del Parco – conclude Carleo – c’è bisogno di un radicale cambio di passo, sempre più cittadini devono sentirsi parte attiva della cosa pubblica, aderendo e partecipando in modo fattivo alle associazioni che sul territorio si battono per l’interesse comune”.