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Buoni spesa in Provincia di Salerno, Potere al Popolo segnala criticità

"Comuni abbandonati a loro stessi in un momento di emergenza"

Redazione Infocilento

11 Aprile 2020

I militanti di Potere al Popolo hanno deciso di mettere in pratica un lavoro di controllo popolare sulla documentazione ufficiale prodotta dai 158 comuni della provincia analizzando i criteri utilizzati dai Comuni nella scelta della platea dei beneficiari dei buoni spesa. Il fine ultimo, fanno sapere, è quello di valutare nel complesso l’impianto e l’efficacia del Decreto e di verificare la giusta ed equa distribuzione delle risorse finanziarie, partendo dal controllo sui criteri utilizzati nella scelta della platea dei beneficiari.

“Successivamente abbiamo messo in piedi una vera e propria indagine statistica, prendendo in esame alcuni criteri che abbiamo ritenuto importanti – dichiara Erminia Maiorino, Coordinatrice Nazionale di Potere al Popolo – Abbiamo raccolto dei dati che ci restituiscono tutta la difficoltà dei comuni che, sulla base di generiche linee guida, sono stati abbandonati a loro stessi, in un momento di emergenza in cui essere tempestivi vuol dire poter assicurare un piatto a tavola e beni essenziali a chi non ne ha. Di fronte a questo e a risorse insufficienti, ogni Comune ha risposto come ha ritenuto opportuno, emanando delle delibere e una documentazione che è risultata essere escludente e poco chiara alla popolazione”.

“In tal senso – continua Erminia Maiorino – basti pensare che 148 comuni (il 93,7%) hanno preso in considerazione la percezione di altri sussidi pubblici al momento della richiesta per l’accesso ai buoni spesa e che, di questi 148 comuni, poco più di un terzo (56) escludono dalla misura chi riceve un’altra forma di sussidio pubblico, a prescindere da quale sia l’importo e nonostante si parli di entrate che costringono le famiglie al di sotto della soglia della povertà. Inoltre 105 comuni (il 66,5%) non specificano affatto se l’accesso al buono spesa implichi anche la possibilità di acquistare prodotti igienici e 95 Comuni (il 60,1%) se è possibile acquistare i farmaci, perché neppure il Decreto è chiaro su cosa si intenda per altri beni di prima necessità. Ma non si può lasciare al caso una decisione così importante, perché poi capita, come abbiamo rilevato dal nostro controllo, che 28 Comuni (il 17,7%) hanno esplicitamente escluso tale possibilità per l’acquisto di farmaci e 18 Comuni (l’11,4%) per l’acquisto di prodotti per l’igiene personale”.

“L’elemento politico che ci restituiscono questi primi dati – dichiara Erminia Maiorino – “è il supporto concreto ad una prima impressione che avevamo avuto e cioè che la misura pensata dal Governo non risponde affatto alle esigenze della popolazione ed esclude ulteriormente alcune fasce della popolazione che versavano, già prima dell’emergenza coronavirus, in condizioni di povertà assoluta e relativa. Ci riferiamo ai senzatetto delle nostre città e ai richiedenti asilo che vengono esclusi dal criterio della residenzialità, ai tanti che nonostante redditi inferiori alla soglia di povertà (da 552,39 a 819,13 euro – dati Inps 2019) non possono accedere ai buoni spesa”.

“Come Potere al popolo crediamo che il governo debba portare avanti delle misure che facciano respirare il popolo che lavora, le precarie e i precari, chi lavora a nero, gli ultimi della società insomma. Pretendiamo che nessuno venga lasciato indietro”. I militanti di Potere al Popolo! Salerno e provincia pubblicheranno, nelle prossime settimane, un Dossier del controllo popolare che dia una dimensiona ancora più approfondita di quanto siano insufficienti le scelte da parte del Governo e che, a pagare, sono sempre le persone più povere ed emarginate della società”.

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