Cilento

Agropoli, furto salma di Pasquale Picariello: indagini serrate

Si cerca di comprendere il movente del furto della salma di Pasquale Picariello e di individuare gli autori

Paola Desiderio

14 Ottobre 2019

AGROPOLI. Non riuscivano a credere ai loro occhi i custodi del cimitero di Agropoli, ieri mattina, quando si sono accorti che una tomba era stata profanata. La bara di Pasquale Picariello, morto nel maggio del 2006, all’età di 20 anni, per le ferite riportate a seguito di un incidente stradale, era scomparsa. Subito hanno allertato i familiari e i carabinieri. Secondo la ricostruzione dei militari della compagnia di Agropoli, la profanazione è avvenuta tra la sera di sabato e la notte di domenica.

Furto in cimitero, la dinamica

Ignoti, sicuramente più di una persona, dopo avere forzato la catena di un cancello, si sono introdotti nel cimitero, hanno rotto la lapide che si trovava al terzo livello, per cui si sono dovuti servire anche di una scala, e tirato fuori la bara che è stata caricata su una macchina e portata via.

I responsabili hanno approfittato del buio per entrare nel cimitero e aprire la tomba. Quando i familiari sono arrivati sul posto, la madre del giovane, appresa la notizia, ha accusato un malore ed è stato necessario chiedere l’intervento di un’ambulanza. I carabinieri sono rimasti a lungo nel cimitero in cerca di indizi riconducibili ai responsabili. Il cimitero non è dotato di telecamere di videosorveglianza (cosa che gli autori della profanazione avevano sicuramente appurato) né all’interno né all’esterno. Per questo non è stato possibile nemmeno definire con maggiore certezza l’orario in cui sono entrati nel cimitero.

Furto salma di Pasquale Picariello, le ipotesi

Al vaglio ci sono diverse ipotesi tra cui quella di una vendetta personale nei confronti di qualche parente del giovane deceduto. Alcuni componenti della sua famiglia sono coinvolti nella vicenda del cane morto la scorsa settimana dopo essere stato lanciato dal terzo piano di un palazzo. Il cane era di una sua sorella. Ma al momento non è stato accertato alcun collegamento tra le due cose. I carabinieri stanno valutando anche altre piste, ascoltando tutti i familiari per capire se per qualche motivo qualcuno potesse avercela con un parente del giovane deceduto a tal punto da compiere un gesto così grave. La indagini, oltre che a inchiodare i colpevoli, puntano chiaramente a ritrovare la bara con la salma, affinchè possa essere riportata al cimitero. Già ieri sono state effettuate ricerche anche nelle campagne circostanti.

Pasquale Picariello, la morte nel 2006

Pasquale Picariello morì la mattina del 6 maggio 2006 all’ospedale di Agropoli. Era stato portato lì durante la notte, dopo un incidente stradale avvenuto sulla strada litoranea, nei pressi del confine tra i territori dei comuni di Agropoli e Capaccio. Era a bordo di una Opel Astra che sbandò e finì fuori strada. Trasportato all’ospedale cittadino, inizialmente le sue condizioni non furono giudicate gravi. Il codice rosso scattò solo dopo qualche ora, ma Pasquale Picariello alle 7.50 morì. I familiari denunciarono l’accaduto e fu aperta un’inchiesta, coordinata dalla Procura di Vallo della Lucania. Dall’esame autoptico emerse che il diciannovenne era morto a causa delle gravi lesioni interne riportate nell’incidente e, in particolare fratture alle costole del lato sinistro, lacerazione polmonare e rottura del rene sinistro e rottura della milza. La dottoressa che era di turno quella notte fu processata e condannata.

La vicenda ha generato tanto sconcerto tra i cittadini di Agropoli, soprattutto tra quanti ieri mattina, recandosi al cimitero per fare visita ai propri cari defunti, hanno trovato i carabinieri e saputo ciò che era accaduto durante la notte.

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