Attualità

Paestum: conclusa la campagna di scavo al “Tempio della Pace”

Emergono nuovi elementi su decorazione scultorea e storia dell’edificio

Ernesto Rocco

27 Settembre 2019

Paestum

Conclusa la campagna di scavo al c.d. Tempio della Pace, l’edificio di culto romano di Paestum che ancora lascia tanti interrogativi aperti. Gli scavi sono stati diretti dal Prof. Jon Albers dell’Università di Bochum in Germania, con la partecipazione di studenti e dottorandi dal suo Ateneo e da altre Università, tra cui quella di Bonn.

La prima campagna di scavo dopo più di quarant’anni presso il più grande tempio romano di Paestum – città famosa soprattutto per i tre templi dorici d’epoca greca – non ha risolto tutte le questioni discusse ancora tra gli studiosi, quale per esempio la cronologia precisa delle varie fasi dell’edificio e il suo rapporto con l’impianto del foro, ma ha aperto importanti prospettive. Tra gli elementi nuovi più significativi, spicca una costruzione più antica emersa sotto l’altare del tempio, orientata in maniera leggermente diversa rispetto all’altare d’epoca romana e in linea con i templi greci, che potrebbe indicare una fase precedente del culto in quest’area. Inoltre, un frammento di una testa in travertino, proveniente dagli scavi all’interno del podio del tempio dove pare fosse stata depositata nell’ambito di lavori di spogliazione in epoca post-antica, testimonierebbe la ricca decorazione scultorea che adornava i capitelli del tempio c.d. della Pace, il quale sorge in mezzo ai monumenti dorici della città magno-greca.

“Chi ha costruito questo tempio – spiega il prof. Albers – doveva confrontarsi con la tradizione dell’architettura sacra greca che proprio nei templi dorici di Paestum ha trovato una delle sue massime espressioni; ciò potrebbe spiegare alcune peculiarità stilistiche dell’edificio più recente e della sua decorazione scultorea. Stiamo parlando di un tempio con colonne corinzie e capitelli figurati e con un fregio dorico, un po’ anomalo”.
Soddisfatto il direttore Gabriel Zuchtriegel, che sottolinea l’importanza della collaborazione tra Parco Archeologico e università: “Oltre ai vari Atenei campani abbiamo importanti collaborazioni con università straniere che rendono il sito un centro internazionale per la ricerca archeologica. Attualmente è in corso anche uno scavo dell’Università di Salerno nel Santuario di Athena e, stanno partendo gli scavi stratigrafici promossi dal Parco Archeologico nel quartiere abitativo, che, come sempre, saranno aperti al pubblico. La nostra missione consiste, a mio avviso, proprio in questo: far dialogare la ricerca archeologica con il grande pubblico”.
Per la realizzazione di scavi e restauri, il Parco Archeologico si avvale anche di fondi privati. Mentre il Pastificio Antonio Amato finanzia due borse di studio per giovani archeologi per la realizzazione di scavi nel Parco, il direttore ha appena lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma Artbonus del Ministero dei Beni Culturali (Mibact), per indagare meglio l’edificio dorico di V secolo avanti Cristo di cui alcuni elementi smembrati sono stati recuperati a giugno 2019 durante lavori di manutenzione presso le mura antiche di Paestum.

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