“Non ci sono le condizioni per contribuire alla formazione di una lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni amministrative della prossima primavera”. A tirarsi fuori dai giochi, almeno per il momento, è Mirko Resciniti, giovane attivista pentastellato che ha messo in evidenza come tra gli attivisti di Sala Consilina “è stato scambiato l’attivismo politico – spiega Resciniti – con un becero arrivismo che ha ostacolato la nascita di un cantiere politico – amministrativo e impedito di costituire una esperienza credibile capace di rimanere attenta ai bisogni della gente”. Mancanza di uno spirito comune, di entusiasmo, scarsa partecipazione e assenza di programmazione sono per Resciniti le cause dei problemi che hanno impedito di avvicinare il Movimento alla gente. La deriva del Movimento 5 Stelle nell’analisi fatta dal giovane attivista sarebbe iniziata nel 2014, quando dopo la batosta presa alle elezioni comunali senza alcun eletto “il candidato sindaco di allora – evidenzia Resciniti – rifiutò un immediato confronto interno. A ciò si aggiunge la mancata espressione di un unico nome territoriale alle ultime parlamentarie e infine abbiamo assistito alla chiusura forzata della sede che avevamo in via Giannone a causa dell’assenza di un coordinamento cittadino e della mancata supervisione dei portavoce. La sede era importante perché tutti insieme affrontavamo e valutavamo le istanze dei cittadini salesi chr avrebbero dovuto guidarci nella strutturazione di un programma condiviso per la città da sottoporre al giudizio degli elettori che saranno chiamati al voto in primavera per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale. Così non si può andare avanti e se le cose non cambieranno non contribuirò alla formazione di una lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni amministrative che si terranno a maggio”.
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