Attualità

Sapri: si conclude domani la mostra dedicata a José Ortega

Esposte le tavole che compongono l'opera "i Segadores"

Redazione Infocilento

19 Gennaio 2019

Si conclude domani (20 gennaio) la mostra dedicata a José Ortega allestita presso l’auditorium “Cesarino” di Sapri.
In esposizione venti tavole dell’artista spagnolo che compongono l’opera “Segadores”, ispirate alla sofferenza dei lavoratori su campi. La mostra dedicata al Pintor che trascorse gli ultimi anni della sua vita a Bosco, è stata curata dal coordinatore del polo museale di San Giovanni a Piro, l’avvocato Franco Maldonato.

Descrizione dell’opera Segadores, di Franco Maldonato

«In Spagna il cielo in estate è azzurro anche a mezzanotte, ma io dipingo un mietitore che lavora a mezzogiorno sotto un cielo nero: se si guarda il cielo dalla posizione di quell’uomo esausto e angosciato, quel nero è la realtà».
E’ questa la cifra artistica della suite dei ‘segadores’, l’opera alla quale Josè Garcia Ortega attese tra il ’69 e il ’70, esposta per la prima volta in una mostra itinerante (Colonia, Norimberga, Essen, Amburgo, Minden e Krefeld). Ma è almeno dal ’62, durante l’esilio francese, che il pintòr aveva cominciato ad elaborare l’immagine del grano alto sotto un cielo greve e gravante e senza nuvole. E quella delle schiene dei mietitori ricurvi sui campi.
Nel percorso dell’autore, l’opera che qui presentiamo fu concepita dopo El terror, il primo ciclo di xilografie (cui il Maestro si dedicò appena uscito dal carcere) e le incisioni della serie che va sotto il nome di Lotte del popolo spagnolo, ma immediatamente prima del grande ciclo di Dürer, dedicato alla guerra civile spagnola.
I Segadores consolidano, dunque, la determinazione dell’artista a trarre ispirazione dal vero, collocandolo a giusto titolo nell’alveo del ‘realismo sociale’, che informerà l’elaborazione artistica di gran parte del Novecento.
«La fonte della mia ispirazione è la realtà. E’ sempre da questo punto che io inizio»: e di quella realtà, nei Segadores, Ortega non fu solo il narratore ma anche il testimone, avendo lavorato con i suoi mietitori nei campi ove fu costretto a nascondersi durante la clandestinità per sottrarsi alla ricerca della Guardia Civil (tavola 17). Non è l’immaginazione, dunque, ma la testimonianza che alimenta la narrazione e che consente all’autore di scandire i tempi della vita dei suoi falciatori nel tormentato rapporto con la terra, governato dal ciclo lineare della giornata e delle stagioni, come i visitatori potranno vedere nelle tavole 3 (Mañana), 4 (Tarde) e 5 (Noche).

Il paesaggio naturalistico – scarnificato nella sua essenzialità – è quello di una terra che è possibile lavorare solo a prezzo di sete e fame [tavole 14 (Sed) e 15 (Hambre)] e quasi sempre a costo di un eterna prigionia [tavola 18 (Preso), dove le spighe del grano alto diventano le sbarre di una cella di sicurezza], dalla quale è possibile evadere solo attraverso l’emigrazione [tavola 19 (Emigrantes)] o la ribellione [tavola 20 (Rebelion)], non contro la terra ma contro la irredimibile soggezione del lavoro agreste alle leggi degli agrari [tavola 16 (Amo)]. In questa tavola il corpo del padrone è significativamente collocato al di fuori dello spazio confinato costituito dal campo di grano, per segnalarne la estraneità alla terra nonostante il titolo dominicale e stigmatizzarne così l’usurpazione. Con un modulo che si ripeterà soltanto a proposito dei gendarmi della Guardia Civil (tavola 17), anch’essi estranei ai tormenti della classe lavoratrice, nonostante la rivendicata rappresentanza della statualità.

Il paesaggio umano, specularmente, è quello di donne e uomini che ingaggiano quotidianamente una lotta consapevole ma non meno angosciosa contro le asperità della terra e l’incertezza delle stagioni. E che nel piegarsi finiscono per assumere talvolta la stessa incurvatura degli strumenti adoperati [Tavola 1(Cuadrilla), 3 (Mañana), 4 (Tarde), 5 (Noche), 8 (Nocturno)], talaltra a farsi tutt’uno con gli stessi [Tavola 2 (Segadores, Cuervo, Tenaja)], a divenire essi stessi parte di un evento macchinale, destinato ad alienare le loro persone e le loro vite.
E che, per questa ragione, neanche nell’ora della pausa riescono a darsi reciproca consolazione [Tavola 9 (Siesta)], ove i loro corpi, sebbene ancora giovani e sensuali, rimangono drasticamente divisi.
La poetica di Ortega, dunque – al di là di qualsiasi concessione ad un nostalgismo pure ricorrente in taluni autori del suo tempo – vive della lucida consapevolezza che l’arte non può essere evasione o intrattenimento ma militanza a servizio dei valori costitutivi dell’umanesimo e, fra questi, la fratellanza universale e la giustizia sociale. E Ortega, forse più che lo stesso Picasso – che con Guernica aveva inaugurato la corrente di pensiero della pittura civile – ne è stato l’interprete più coerente: dal ciclo dei Segadores fino ai murales di Bosco!
Sembra volerci dire – con le parole di John Keats – che «verità è bellezza, bellezza è verità: solo questo su questa terra sappiamo. Ed è quanto basta!»

Iscriviti al canale WhatsApp

Resta sempre aggiornato, iscriviti al canale WhatsApp di InfoCilento

Potrebbe interessarti anche

Auletta: doppietta per il capitano della squadra che dedica i gol a Francesco Morriello

Dopo aver segnato una doppietta, Montoro ha voluto rendere omaggio a Francesco Moriello, un giovane di Auletta tragicamente scomparso a luglio 2024

Ospedale di Roccadaspide: l’Asl avvia i lavori per l’installazione di nuovi apparecchi radiologici

Un importante passo in avanti per il potenziamento dei servizi sanitari presso il nosocomio della Valle del Calore

Vallo della Lucania: “topi d’appartamento” in azione, allarme tra i residenti

I ladri si sono intrufolati in un appartamento in Via Angelo Rubino

Cilentana: nove mesi di disagi per lavori sui viadotti

Un'ordinanza per consentire interventi nei punti critici di tre viadotti tra gli svincoli di Prignano Cilento e Diga Alento

Ernesto Rocco

22/01/2025

Albanella piange il notaio Pasquale Cammarano

Cammarano, noto per la sua brillante carriera notarile e per la sua umiltà, è stato anche autore di libri e i ricordi della sua giovinezza e del lungo tempo trascorso nella sua terra d’origine, Albanella

Petizione per chiedere le dimissioni di Alfieri: “Basta con il sistema di potere opaco”

La Fondazione Angelo Vassallo lancia una petizione per allontanare il sindaco di Capaccio Paestum e presidente dalla Provincia da ogni incarico

Ernesto Rocco

22/01/2025

Castellabate, giovani e Protezione Civile: supporto al territorio con il Servizio Civile Universale

Un’iniziativa che punta a coinvolgere le nuove generazioni nella tutela del territorio e nella gestione delle emergenze

“Naturalmente Cilento 2025”: al via il contest fotografico dedicato al Cilento

Il tema scelto per quest’anno è "Ponti e sentieri: simboli e storie di unità". Ecco come partecipare

Antonio Pagano

21/01/2025

Eboli, educazione alimentare a scuola: la proposta del consigliere Giuseppe Norma approda in Commissione

L'obiettivo è promuovere una educazione alimentare corretta, promuovendo cibi sani

Cilento: un progetto per valorizzare la Scala Santa ed altri luoghi religiosi

Continua il lavoro di Confesercenti per valorizzare il turismo religioso nel Cilento

“Un sacchetto di sale ai nuovi nati”: l’iniziativa del comune di Casalbuono

Un sacchetto di sale, simbolo di buon augurio, accompagnato da un kit di prodotti utili per i neonati

Torna alla home