Cilento

Curiosità: gli scoiattoli di Sapri

Per i turisti un'attrazione, per il territorio un pericolo

Luisa Monaco

1 Luglio 2018

Facendo una passeggiata sul Lungomare di Sapri e alzando lo sguardo tra i rigogliosi alberi, non è inusuale scorgere qualcosa che si muove tra i rami. A qualcuno può sembrare strano ma non si tratta di uccelli e anche se qualcuno li scambia per topi, sono in realtà animali più nobili seppur sempre della famiglia dei roditori. Si tratta di scoiattoli della specie Callosciurus finlaysonii (o scoiattoli variabili), per i turisti un’attrazione per i residenti una minaccia.

Non si tratta di una specie tipica italiana tant’è che ancora oggi non si sa come siano arrivati sulla nostra Penisola, ma non è da escludere che si tratti di popolazioni ibride derivanti da animali incrociati in cattività e poi rilasciati. L’habitat originario è compreso tra Birmania, Tailandia, Laos, Cambogia e parte del Vietnam. In Italia sono note popolazioni acclimatate dagli anni ‘80 in Piemonte (un parco urbano di Acqui Terme, AL) e Basilicata, in particolare a Maratea: da qui si sarebbe diffuso verso Sapri e gli altri comuni del Golfo di Policastro e si stima che questa specie sia tuttora in espansione.

Il Callosciurus finlaysonii

Il Callosciurus finlaysonii è uno scoiattolo arboricolo di taglia medio-piccola, di abitudini prettamente diurne e di colore variabile da nero a rosso a bianco, con coda meno folta dello scoiattolo comune. È una specie molto adattabile e può occupare territori a differente coperture boschiva. Si nutre semi, frutti, fiori e occasionalmente noci e nocciole. In particolare quando questi alimenti scarseggiano, in periodo autunnale e invernale, questo scoiattolo ha l’abitudine di sollevare la corteccia degli alberi e scartarla (bark-stripping) per poi lambire la linfa scaturita dai tessuti sottostanti o, in pieno inverno, la parte viva dei tessuti stessi, creando danni di notevole entità agli alberi ospiti.

L’espansione della popolazione sembra attualmente seguire prevalentemente la fascia boschiva costiera (allo stato attuale delle conoscenze, la specie ha colonizzato, in circa quattro anni, almeno 20 km di bosco costiero a nord di Sapri), mentre la colonizzazione dei boschi interni più mesofili sembra meno rapida anche se ineluttabile dato il carattere opportunistico della specie che sembra fuori da qualsiasi forma di controllo.

Perché gli scoiattoli possono essere una minaccia?

Questi animali sono pur sempre roditori, rischiano di danneggiare il patrimonio pubblico e le infrastrutture, si arrampicano sulle mura delle abitazioni, rischiano di arrivare fin dentro le case. Ma il problema è soprattutto alla vegetazione (scortecciamenti e consumo di frutti). Proprio per queste ragioni negli anni scorsi a Maratea fu avviato un progetto di monitoraggio di questa specie e per la tutela e il ripristino del patrimonio arboreo. Infine lo scoiattolo variabile rischia di determinare un danno anche alle specie autoctone. La presenza del ghiro e dello scoiattolo rosso si è notevolmente ridotta nelle aree dove attualmente domina lo scoiattolo variabile.

Lo scoiattolo, oltre che a Sapri è presente anche nei centri limitrofi. Capita spesso di vederlo anche sul lungomare di Villammare nel Comune di Vibonati. C’è chi segnala di esserselo trovato tra i tavolini di un bar mentre consumava un gelato. Altri testimoniano di averli visti sulla ringhiera del balcone del loro albergo nel pieno della notte. Per la maggiorparte dei turisti, però, la presenza degli scoiattoli sembra un’attrazione: qualcuno li guarda con sorpresa, altri cercano di fotografarli e sono considerati un vero e proprio spettacolo della natura.

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