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Padula: abusi edilizi nei pressi della Certosa, in arrivo la sanatoria

A cura di Erminio Cioffi
Pubblicato il 18 Gennaio 2018
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Le istanze di condono saranno accolte se ci saranno degli “aggiustamenti” edilizi ed estetici

Padula – Regolarizzare i fabbricati costruiti abusivamente che si trovano nell’area circostante alla Certosa di San Lorenzo sottoposta a vincolo nel 1984 dal Ministero per i Beni Ambientali e Culturali. E’ questo l’obiettivo che vorrebbe raggiungere l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Imparato attraverso l’accoglimento delle istanze di condono edilizio presentate nel 1985 e nel 1994 per le costruzioni in questione. L’amministrazione per raggiungere lo scopo, evitando di procedere ad eventuali abbattimenti, ha chiesto nei giorni scorsi un parere pro veritate ad un avvocato amministrativista al fine di coadiuvare l’attività dell’ufficio nel completamento delle istruttorie per la definizione dei provvedimenti di rilascio dei permessi di costruire ed avere dei suggerimenti sul percorso da seguire al fine di evitare che il Comune possa essere esposto ad eventuali azioni giudiziarie da parte di terzi. Gli immobili per i quali è stata presentata istanza di condono sono diversi e ubicati in buona parte delle strade che ricadono nell’area sottoposta a vincolo. Stando a quanto riportato nella relazione illustrativa del piano di recupero delle aree esterne alla Certosa realizzata lo scorso anno, sono alcune decine gli immobili, fabbricati rurali ed abitazioni, per i quali è stata presentata la richiesta di condono. Il piano di recupero prevede la possibilità di sanare gli abusi, ma contestualmente è necessario che i proprietari intervengano sui materiali e sulle finiture e “non occorre – si legge nel documento – procedere a demolizioni”. In parole povere la soluzione che accontenterebbe tutti è quella di una sorta di sanatoria condizionata che prevede l’obbligo, per i proprietari di effettuare degli interventi per fare in modo che l’immobile si armonizzi con il contesto architettonico dell’area in e che “nei casi più complessi – viene evidenziato nella relazione allegata al piano di recupero dell’area – occorre aggiungere elementi di fabbrica tipici (corpi scala esterni, porticati aperti, ecc.) per migliorare l’inserimento dei manufatti così da avere la compatibilità dei manufatti oggetto di condono edilizio rispetto al contesto tutelato”. Le tipologie di intervento previste sono 3: inserimento di nuovi elementi architettonici accessori come ad esempio la copertura con tetto a falde; la sostituzione di elementi architettonici accessori esistenti e non idonei che per tipologia, colore e materiali non rispondono ai requisiti del piano di recupero; la sostituzione e/o l’inserimento di elementi di finitura come intonaci, cornici, ringhiere. Gran parte delle istanze di condono edilizio attengono ad edifici preesistenti all’imposizione del vincolo storico monumentale e per la sanatoria è necessaria l’autorizzazione da parte della Soprintendenza. Il problema della regolarizzazione degli immobili abusi nell’area sottoposta a vincolo è stato affrontato per la prima volta nel 2002 con un protocollo d’intesa sottoscritto tra la Soprintendenza di Salerno ed Avellino ed il Comune di Padula. Dopo due anni, nel 2004, il Consiglio Comunale aveva approvato il Piano di Recupero dei fabbricati ricadenti nelle aree esterne alla Certosa. Passano 13 anni e nel 2017 viene redatto il regolamento attuativo del Piano di Recupero, ad agosto dello stesso anno è stato stipulato un protocollo di intesa tra la soprintendenza e il Comune e ora una volta ricevuto il parere legale richiesto dalla Giunta Imparato si dovrebbe arrivare alla conclusione della vicenda con la regolarizzazione delle istanze di condono.

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TAG:certosa di padulapadula
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