Minoranza incalza: non sarà un pronto soccorso
AGROPOLI. Dopo quattro anni l’ospedale civile di Agropoli è pronto a riaprire i battenti. Il prossimo 10 maggio, infatti, sarà riattivato il pronto soccorso secondo le prescrizioni del nuovo atto aziendale. Il presidio ospedaliero agropolese sarà un nosocomio di area disagiata, dotato di un reparto con 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri, una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in day surgery o eventualmente in week surgery, con la possibilità di appoggio nei letti di medicina, laboratorio di analisi e radiologia.
La scorsa settimana, a confermare la riapertura della struttura, un sopralluogo del manager dell’Asl Salerno Antonio Giordano. Mercoledì mattina, alla cerimonia che sancirà la riattivazione del nosocomio, sarà presente anche il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. Per il sindaco Franco Alfieri si tratta di un’importante rivincita verso chi lo volle chiudere. «In passato ci hanno messo in ginocchio strappandoci un diritto previsto dalla Costituzione per una rappresaglia politica che voleva colpire Agropoli ed il suo sindaco ma è stato un insuccesso ed ora, finalmente, qualcosa sta cambiando», ha detto il primo cittadino.
Sul caso, però, non sono mancate polemiche. I consiglieri comunali di minoranza Emilio Malandrino, Agostino Abate e Vito Rizzo hanno diffidato l’amministrazione comunale a parlare di «pronto soccorso». «Non esiste sala operatoria, non esiste reparto di terapia intensiva e rianimazione, non esiste reparto di unità di terapia intensiva coronarica-cardiologia ed i servizi di laboratorio e radiologia sono limitati a livelli ambulatoriali. Alla luce di tutto ciò, ovviamente, i pazienti acuti e critici o politraumatizzati non potranno essere trattati», dicono i consiglieri.