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Cilento: tumori in aumento nella patria della Dieta Mediterranea

Lo rivela uno studio della cooperativa Parmenide

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 26 Aprile 2017
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Lo rivela uno studio della cooperativa Parmenide

Patria della Dieta Mediterranea e dei centenari, ma anche terra dove i tumori sono in costante aumento. E’ quanto rivela uno studio effettuato dalla cooperativa Parmenide, composta da oltre 168 medici di base distribuiti dalla Battipaglia a Sapri secondo cui le comunità locali sono maggiormente a rischio rispetto ad aree industriali e metropolitane.
I dati sono stati portati all’attenzione dei vertici della Fondazione Pascale di Napoli in occasione della due giorni organizzata a Palinuro dall’associazione nazionale di Citometria, presieduta dall’ematologo cilentano Giovanni D’Arena.

In alcune aree del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, è statisticamente preoccupante l’incidenza di alcuni tipi di tumori, che risultano in percentuali anche doppie rispetto ad aree industriali teoricamente esposte a maggiori fattori potenzialmente «inquinanti» per l’ambiente. Ci si ammala e si muore di tumore più a Vallo della Lucania e Sapri che non a Battipaglia ed Eboli.

«C’è da riflettere – ha ribadito il professore Antonello Pinto, direttore del dipartimento ematologico della fondazione Pascale – i dati della cooperativa evidenziano un’alta incidenza di casi tumorali, soprattutto in alcuni comuni del Cilento, un’area da cui ogni giorno arrivano utenti presso le nostre strutture sanitarie. Siamo qui per collaborare con i colleghi cilentani e creare una rete di lavoro».

Lo studio è partito nel 2014 su 200mila assistiti dai medici di base. Da qualche mese, il dottore Luigi Gregorio, presidente della cooperativa Parmenide, è impegnato in un percorso di sensibilizzazione delle comunità locali in primis degli amministratori «perché – dice – è importante sedersi intorno allo stesso tavolo, lavorare sulla prevenzione, ma soprattutto capire le cause».
I confini dell’area protetta sono a pochi passi dalla Terra dei fuochi, l’inquinamento può nascondersi ovunque, nel sottosuolo, nell’aria, nell’acqua. In base allo studio i distretti sanitari maggiormente a rischio sono risultati quello di Vallo della Lucania e Sapri. Quindi nel cuore del Parco e lungo la fascia costiera. Un’anomalia, per un territorio da sempre impegnato nella tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e naturalistiche. Ne è convinto il virologo ed oncologo di fama internazionale Giulio Tarro, tra i relatori di Palinuro dopo aver collaborato alla ricerca. «C’è un dato su cui riflettere – dice – nella patria della Dieta Mediterranea cè un’alta percentuale di tumori a livello alimentare». Al professore Antonello Pinto e al collega Giovanni Di Minno durante la due giorni di Palinuro è stato consegnato il premio dedicato ad dottore Aniello Ferrara di Ceraso.

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