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Alberi monumentali, testimoni della storia dell’ambiente e del territorio: ecco dove trovarli in Cilento e Diano

Se ne contano circa 30 in zona di alberi monumentali: eccoli tutti

Ernesto Rocco

2 Marzo 2017

Se ne contano circa 30 in zona

Hanno addirittura secoli, se non millenni, gli alberi monumentali in Italia che, secondo le stime del Corpo Forestale, sono circa 22.000. Tra questi, oltre 2.000 sono definiti di “grande interesse” e ben 150 di “eccezionale valore storico o monumentale”, equamente distribuiti tra nord, centro e sud Italia.

A istituirli la legge n.10 del 14 gennaio 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che stabilisce anche l’obbligatorietà per ogni comune di censirli.

Alcuni hanno un’importanza particolare per essere eccezionalmente vecchi, per esser stati al centro di episodi storici o per essere legati a episodi della vita di uomini illustri. Monumenti della natura, insomma, che si collocano accanto a quelli creati dall’uomo e costituiscono un patrimonio di inestimabile valore, da conoscere, tutelare e omaggiare

Nel Cilento e Vallo di Diano sono censiti circa trenta esemplari. Gran parte si trova lungo la costa o nell’area centrale del Parco.

Quello più a nord lo troviamo a Postiglione, in Piazza Armando Diaz. Si tratta di una Populus nigra, ovvero un pioppo nero che vanta un’altezza di 19 metri, un diametro di 13 centimetri.

Castellabate è il comune sul cui territorio si contano la gran parte di alberi monumentali presenti nel comprensorio: ben sette. Si tratta di un Carrubo di 12 metri d’altezza sito in località Licosa, un ulivo di 5 metri in via Filoxenica, due Querce (una a San Marco e una a punta Licosa), di un Gelso e di un Pino d’Aleppo.

Scendendo a sud Montecorice vantava in località Casa del Conte un Gelo, morto ormai da tre anni. Due gli album monumentali di Ascea: si tratta di due ulivi di 7 e 9 metri d’altezza. Un albero monumentale anche a Pisciotta, località Ciammari, dove si registra un gelso bianco di 13 metri d’altezza. Un albero monumentale registrato anche a Villammare (Vibonati) e Ispani. Nel primo caso si tratta di un Fico del caucciù di 6 metri e nel secondo di una quercia di 11 metri e 14 centimetri di diametro.

Nelle aree interne è Roccagloriosa il comune con il maggior numero di alberi monumentali, cinque: due ulivi, due querce ed un fico. Notevole anche il patrimonio registrato tra Montano Antilia (due querce ed un castagno), Rofrano (una quercia, un castagno e una vite) e Alfano (una quercia). A Vallo della Lucania un Albero di Giuda di 12 metri è censito come monumentale, a Ceraso, invece, si segnalano un cedro ed un tiglio. Contano un albero anche Sanza (un abete bianco) e Giungano (un carrubo). Cinque gli alberi monumentali nel Vallo di Diano: un castagno a Padula, una quercia a San Rufo e Polla; qui è presente anche un Cipresso di 19 metri. Altrettanti gli alberi monumentali a Sant’Arsenio: una quercia e un cedro.

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